La città che vorrei… Con la giostra (Crystal)
Le altalene (Anna)
Le stradine per le bici (Anna, Federico)
Un luna park (Leonardo) gli scivoli (Cristal) la carrucola (Beatrice)
Tanti alberi (Beatrice)
In una piccola scorciatoia in piazza c’è una fontanella grande! Un lago con i pesciolini (Beatrice) anche i polipi (Beatrice)
Sugli alberi (Anna) sui tronchi (Cristal) una corda (Leonardo)
Anche le tartarughe (Cristal) e l’arrampicata (Beatrice) sui rami (Beatrice)
O su una scala (Anna) la sabbiera nel parco (Anna)
Vorrei nei parchi giostre più labirintose, nel senso che vorrei uno scivolo con tipo le scale e dopo tanti ponti tipo labirinto. Nei parchi vorrei l’altalena a rete. E vorrei un cartello al centro di Carpi con scritto: “Non si inquina, lo dice il sindaco!”. (Mattia Z.)
Il primo passo per rendere la città più a misura di bambino è ascoltare le loro proposte e dare fiducia alla loro capacità di analisi della realtà che li circonda. Nasce da lontano il desiderio di dar voce ai più piccoli, “da quando diventarono pressoché invisibili in pandemia, quello che è successo allora non si deve ripetere mai più” afferma Chiara Buzzega, pedagogista, che insieme alla giornnalista Benedetta Bellocchio ha ideato “Se i bambini potessero votare”, il manifesto per Carpi, città delle bambine e dei bambini. A ispirarle è stata la pedagogia di Maria Montessori in base alla quale ogni atto che l’adulto compie nella vita sociale deve essere fatto anche nella vita sociale del bambino. Non solo case per l’adulto, ma anche case per il bambino; oggetti per l’adulto, oggetti per il bambino; diritti per l’adulto, diritti per il bambino.
“Siamo partite nel dicembre scorso, mettendo a fuoco i punti e gli ambiti da indagare e approfondire, poi abbiamo coinvolto professionalità di tipo diverso a cui abbia chiesto un contributo grazie al quale il documento è diventato un lavoro collettivo frutto del confronto, che è l’unico modo possibile per rendere Carpi una città davvero a misura di bambine e bambini, a partire da ciò che già offre loro”.
Hanno sottoscritto il documento e contribuito a realizzarlo: Arianna Righi, medico in formazione specialistica in Neuropsichiatria infantile ed educatrice dell’Azione Cattolica Ragazzi; Riccardo Setti, insegnante ed educatore parrocchiale; Claudio Cavazzuti, dirigente scolastico; Rossella Piana, direttrice di Agape di Mamma Nina; l’equipe educativa di Agape; le mamme di Agape; le volontarie del Centro Aiuto alla Vita di Carpi; Antonietta Beltrami, insegnante scuola primaria; Carla Solieri, insegnante scuola dell’infanzia; Jessica Carrabs, insegnante scuola secondaria di II grado e genitore; Maria Rosa Bolla, insegnante scuola primaria; Riccardo Della Casa, educatore dell’Azione Cattolica Ragazzi; Lucia Truzzi, genitore e educatore parrocchiale dell’Azione Cattolica Ragazzi; Carlo e Maria Manicardi, nonni di sei nipoti; Rita Cavazzuti, genitore; Andrea Pavarotti, vicepresidente della Polisportiva Nazareno; Simone Ghelfi, pedagogista e responsabile Pastorale giovanile della Diocesi di Carpi; Silvia Marani, medico, genitore; Maria Giulia Clemente, insegnante scuola dell’infanzia; Eleonora Vittori, insegnante scuola dell’infanzia; Roberta Setti, pedagogista; Alessandra Tessi, capo scout e genitore; Antonietta Caruso, educatore nido d’infanzia, Savina Di Natale, architetto; Carlotta Miselli, logopedista; Silvia Gozzi, terapista della riabilitazione psichiatrica; Lisa Sacchetti, insegnante scuola primaria; Rita Mari, logopedista; Luca Verrini, insegnante scuola secondaria di I grado, esperto d’arte; Elena Di Candia, insegnante di religione nelle scuole dell’infanzia; Chiara Chiessi, operatrice in ludoteca; Greta Campolongo, insegnante di scuola dell’infanzia; Valeria Cané, insegnante di scuola primaria; Cinzia Acquafresca, insegnante di scuola primaria.
“Abbiamo riflettuto insieme offrendo spunti su come rendere Carpi una città sempre più a misura di bambine e bambini e abbiamo poi conversato con gruppi bambini/e di età diverse, dai 3 ai 10 anni, perché un documento privo dei loro pensieri sarebbe risultato davvero incompleto”.
Quindi, se i bambini potessero votare, cosa ci chiederebbero?
Dieci punti individuati: i parchi e la natura, lo sport tra competizione e collaborazione, la strada e il quartiere, l’inclusione, l’ospedale e i servizi, la piazza che è il cuore della città, la cultura anche scientifica!, le periferie, la spiritualità e l’interiorità, i bambini prima di tutto.
Il manifesto Se i bambini potessero votare Dieci punti_prima versione sarà sottoposto ai tre candidati sindaco in vista delle prossime elezioni amministrative nell’ambito di un confronto che si terrà lunedì 6 maggio alle 20.45 presso la Sala del Seicento (Oratorio di Carpi, via Santa Chiara).
Sara Gelli