Sgombriamo immediatamente il campo da ogni dubbio: sul fronte del nuovo ospedale non ci sono novità sostanziali. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica del nosocomio infatti giace ancora sui tavoli del Ministero della Salute, in attesa dell’inserimento nella tranche di finanziamenti del Programma straordinario degli investimenti in sanità ex art.20 e del via libera a procedere. Si tratta di 57 milioni di euro, che costituiscono la parte pubblica (statale e regionale) dell’investimento, e che insieme ai 69 milioni da partenariato pubblico/privato compongono il totale di 126 milioni previsti dal quadro economico. A questi si dovranno poi aggiungere altri 14 milioni, necessari per l’acquisto di arredi e attrezzature biomediche e informatiche.
A confermarlo è lo stesso assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini: “il progetto è fermo sul tavolo del Ministero ma dopo aver compiuto un passaggio in più. Il Ministero ha infatti operato una prima approvazione dello studio di fattibilità e adesso dovrebbe essere nelle condizioni di poterci proporre la sottoscrizione dell’accordo di programma entro l’estate. Dopodiché potremo procedere col progetto definitivo e indire la gara per quello esecutivo e i lavori. Per noi la cosa più importante era quella di riuscire a garantire il finanziamento, anche in considerazione dell’aumento delle materie prime, e ci siamo riusciti. Ora il finanziamento di 126 milioni di euro è al sicuro e il Ministero si è impegnato a darci il via libera entro i prossimi mesi. Nel frattempo ci occuperemo della manutenzione straordinaria del Ramazzini poiché sappiamo che la nuova struttura non si realizzerà domani mattina: l’attuale ospedale necessita di interventi di manutenzione e pertanto abbiamo autorizzato l’Ausl ad accedere a finanziamenti ad hoc per procedere in tal senso”.
Sono più di 15 anni che i nostri amministratori cavalcano il tema ma, ha messo le mani avanti l’assessore all’Urbanistica nonché candidato sindaco per il Centrosinistra alle prossime Amministrative, Riccardo Righi, “il nuovo ospedale non è più una promessa da campagna elettorale bensì una cosa certa”. Di certo però, in una partita ben lungi dall’essere prossima alla fine, al momento vi è soltanto l’individuazione dell’area scelta dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria per l’ubicazione del complesso, tra la Tangenziale Losi e le vie dell’Industria, 4 Pilastri e Guastalla. La struttura ospedaliera, che occuperà una superficie di 47.050 metri quadrati di suolo su un lotto di 142.500 mq, impone inoltre un ridisegno complessivo della viabilità “prossimo a partire” ha concluso Righi.
Il futuro polo, ha chiarito il direttore del Servizio Unico Attività Tecniche dell’Ausl di Modena, Pasquale Romio, “sarà un ospedale di sostituzione, ovvero manterrà tutte le funzioni del vecchio” ma indosserà un vestito nuovo, “moderno, integrato coi servizi territoriali presenti e all’interno della rete ospedaliera provinciale, e fondato su valori chiave come accessibilità, flessibilità, sostenibilità ambientale e attenzione al contenimento della spesa energetica”, ha concluso. La struttura sarà dotata di quattro blocchi, interconnessi con collegamenti verticali e orizzontali: uno conterrà gli spazi dedicati ai reparti e alle degenze; uno sarà dedicato alle funzioni ad alta tecnologia come Pronto Soccorso, blocco chirurgico, Terapia Intensiva; nel terzo troveranno sede alcuni servizi territoriali come ad esempio la Dialisi e la Salute Mentale; mentre l’ultimo è riservato alla parte impiantistica.
“Tutto è stato pensato al fine di garantire una facile riconfigurazione degli spazi in caso di una nuova emergenza sanitaria, facendo tesoro della lezione impartita dalla pandemia da Covid. Sono state individuate aree isolate e autosufficienti immediatamente fruibili in caso di necessità”, ha aggiunto il direttore del Presidio Ospedaliero Silvio Di Tella. “Oggi manteniamo una promessa che non è mai stata in dubbio – ha affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini – perché noi siamo gente seria. Il nuovo Ospedale di Carpi si farà. Ora tocca al Governo mantenere la disponibilità economica dei fondi e velocizzare le pratiche per arrivare il prima possibile alla cantierizzazione”.
Che sia la volta buona?
Jessica Bianchi