Sono stati fianco a fianco per cinque anni in Consiglio comunale e da quei ragionamenti sui bisogni della città si è fatta strada l’idea che i partiti con le loro vecchie logiche di accordi, fusioni a freddo e potere non servano alla città di Carpi. ““I partiti qualcosa di buono lo fanno ma non hanno a cuore la città. Noi ci poniamo al di là delle parti per riattivare il civismo perché i cittadini abbiano un ruolo attivo. Non servono bei programmi, ma partecipazione. Sembra che le cose a Carpi debbano andare avanti per sempre così ma, preservando ciò che di buono c’è, bisogna avere il coraggio di andare avanti riscrivendo il tempo”. Parole di Monica Medici, candidato sindaco espressione del civismo di Carpi Futura e Movimento Civico per Carpi. Esaurita l’esperienza nel Movimento 5 Stelle, la Medici, 59 anni, consulente del lavoro e revisore dei conti per enti pubblici, conserva la sua passione politica e non nasconde l’emozione alla presentazione pubblica in Sala Loria sabato 6 aprile. Al suo fianco ci sono i civici di Carpi Futura Anna Colli e Michele Pescetelli.
Dicono basta a un governo della città che ha fatto calare dall’alto suggestioni e progetti da difendere senza alcuna analisi sull’efficienza del risultato. “Non c’è stata la capacità di dare gambe al progetto del Biscione, non si capisce come il progetto della Corte di Fossoli da 24 milioni di euro possa rilanciare la città, non c’è stato coinvolgimento dei cittadini sui fondi Pnrr”.
Per i civici è il momento di inaugurare una nuova era in cui sia il cittadino a potersi esprimere per costruire soluzioni che nessuno può pensare di avere in tasca. “E non si tratta di avere strade in ordine e parchi puliti che è il minimo di una convivenza civile ma di ragionare sul futuro che inizia oggi, non abbiamo bisogno di visioni ma di soluzioni da trovare insieme”.
La città della longevità è il tema individuato come più urgente. “Qualsiasi analisi di progetto si basa sui dati: Carpi ha un quarto della popolazione over 65, tra venticinque anni salirà a un terzo. Non è solo una questione di servizi rivolti agli anziani: sarà fondamentale iniziare a ripensare la città a partin modo che marciapiedi, bar, ristoranti…”. I civici guardano al futuro anche quando fanno riferimento alla distribuzione della ricchezza, all’equità sociale e al problema delle risorse di cui l’ente pubblico potrà disporre considerando che a Carpi il 50% della ricchezza è nelle mani del 5% della popolazione mentre la metà della popolazione possiede solo il 10% della ricchezza e a garantire il benessere, che apparentemente c’è, concorre il 45% della popolazione che possiede il 40% della ricchezza.
E poi c’è il cambiamento climatico. “La soluzione non possono essere i condizionatori con la gente che si chiude in casa a giugno e ci rimane fino a settembre. Con Forestami, insieme ai cittadini, che lo sentano come un bisogno necessario, saranno messe a dimora 500mila piante.
“Da nonna – conclude Monica Medici – voglio dimostrare ai miei nipoti, che oggi crescono lontano da qui, che si può vivere bene anche in Emilia, a Carpi, in pianura, nella nebbia. Si può se lo facciamo tutti insieme, cambiando ognuno per il proprio pezzettino. Per questo con #lofacciamoconte abbiamo sollecitato i cittadini a collaborare con idee e suggerimenti al programma”.
Sara Gelli