Pettirosso in prima linea con la carica dei 50 nuovi volontari

Hanno risposto in tanti alle selezioni per diventare volontario del Centro Fauna il Pettirosso: agricoltori, impiegati, pensionati, agronomi… tutti sono andati per poter dare una mano.

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Hanno risposto in tanti alle selezioni per diventare volontario del Centro Fauna il Pettirosso: agricoltori, impiegati, pensionati, agronomi… tutti sono andati per poter dare una mano.  Già nuove province di competenza per il recupero di esemplari come lupi e sciacalli dorati si sono aggiunte al territorio della Provincia di Modena, ma questa associazione collabora da più di 30 anni con i Carabinieri Forestali, con 5 istituti zooprofilattici nella ricerca e 12 università italiane, a questo aggiungiamo gli innumerevoli corsi tenuti per le polizie locali e guardiaparco del nord d’Italia. 

Pertanto chi entra nell’ssociazione avrà davanti a sé un percorso formativo di un anno per diventare un volontario con la “V” maiuscola, Ma questo non deve spaventare nessuno: tutti potranno trovare la giusta collocazione. “Non sarà facile e durante quest’anno – spiega il responsabile Piero Milani – molti molleranno, perchè freddo, gelo e caldo insopportabile, unitamente a morsi, graffi, fango o le fredde acque di un fiume esondato mettono a dura prova. Quelli che resteranno però saranno preziosi per l’opera che il Pettirosso puntualmente fa anche al fianco delle Istituzioni, delle forze di polizia e dei Vigili del Fuoco. Tante sono le professionalità acquisite negli anni dai volontari che vanno dal brevetto di piloti di droni,+ ad apicoltori e altri hanno conseguito il porto d’armi e l’autorizzazione speciale per la telenarcosi.

Già nel giorno delle selezioni in una ventina si sono iscritti versando già la quota e questa è la determinazione che cerchiamo nei volontari nuovi: per l’esperienza invece, a quella pensiamo noi, passo dopo passo e così scopriranno un mondo segreto della fauna selvatica a tanti sconosciuto e da tanti visto con timore perchè la missione del Pettirosso è anche quella di divulgare la cultura del selvatico sempre più in pericolo e attaccato da politici con pochi scrupoli e dal cemento. Presto anche in montagna cercheremo volontari da affiancare a quelli già presenti, perché come si dice… l’unione fa la forza: del Pettirosso”.

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