Una favola per spiegare la demenza ai bambini

Quando una diagnosi di demenza entra a far parte della famiglia tutti sono coinvolti anche i più piccoli. "Il progetto mira ad avvicinare bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni” spiegano le psicologhe Cattini e Vellani della Coop soc. Anziani e non solo che hanno condotto gli incontri tra gli alunni delle Pertini e i nonni della Cra Il Carpine

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Quando una diagnosi di demenza entra a far parte della famiglia tutti sono coinvolti anche i più piccoli perché le dinamiche familiari cambiano per adattarsi a una nuova condizione che è dolorosa per chi è colpito da Alzheimer ma anche per i suoi familiari. “La diagnosi arriva all’improvviso ed è importante sapere cosa succede al nonno o alla nonna. E’ importante per tutti, anche per i nipoti” spiegano le psicologhe Rebecca Vellani e Veronica Cattini della coop sociale Anziani e non solo introducendo il loro lavoro nell’ambito del progetto Erasmus+ finanziato dall’Unione Europea: grazie a Demcare4all in Italia, Svezia, Grecia, Danimarca, Polonia e Irlanda, coloro che si trovano nelle prime fasi della demenza, ma anche coloro che se ne prendono cura e i familiari, hanno l’opportunità di ricevere supporto durante una fase piuttosto impegnativa della loro vita.

La novità è che “il progetto mira ad avvicinare bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni fornendo materiale per la conoscenza, creando opportunità di apprendimento, riducendo così il pregiudizio sociale e migliorando l’inclusione delle persone in questa condizione”.

“Per i bambini dai 6 ai 12 anni – spiegano le dottoresse Cattini e Vellani – abbiamo dato vita alla favola Mentis e i mostriciattoli dispettosi che racconta, in modo efficace e con rigore scientifico (ma su misura per i più piccoli), cosa accade quando la demenza si manifesta spiegando i processi cerebrali che portano allo sviluppo della malattia. Abbiamo utilizzato la metafora del comandante del centro di controllo dell’aeroporto e della torretta che viene invasa dai mostriciattoli, cioè le proteine che invadono il cervello”.

Grazie alla disponibilità degli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria Pertini e degli anziani ospiti della Cra Il Carpine, la favola ha preso vita durante i due incontri che si sono svolti presso la struttura: i bambini e gli anziani hanno condiviso le loro riflessioni in un confronto di gruppo che la metafora del comandante attaccato dai mostriciattoli ha reso molto più semplice. Sono arrivati alla conclusione che più stimoliamo il cervello, più compensiamo gli effetti dell’Alzheimer: c’è chi ha suggerito di crearsi dei bei ricordi, chi di adottare una sana alimentazione, altri hanno proposto attività per coltivare i propri interessi e le relazioni di amicizia, perché avere compagnia è fondamentale.

Nell’ambito del partenariato, per i più grandi è stato ideato un fumetto che racconta la storia di una famiglia alle prese con le sfide quotidiane dovute ai sintomi della malattia delineando le strategie per gestirli a livello relazionale e non farmacologico. Le psicologhe Vellani e Cattini hanno donato copia della favola Mentis e i mostriciattoli dispettosi alle classi delle Pertini e le docenti hanno rilevato la valenza didattica per la materia di Scienze, approcciata in modo diverso e più stimolante.

Ora il desiderio della Cra Il Carpine, in collaborazione con la coop sociale Anziani e non solo, è quello di estendere l’attività ad altre classi e ad altri comprensivi per sensibilizzare anche i più piccoli su queste tematiche.

Sara Gelli

 

 

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