Gli antichi nomi delle strade del centro raccontano le nostre radici: recuperiamoli!

Cantaraana, Tiradóora, Ṡóogh dal balòun, Sguasalòoca, la Cagnóola, Cavalèina, vìa dal Crisst… Alzi la mano chi li conosce! Sono solo alcuni esempi della denominazione di alcune strade del centro storico di Carpi e ormai pressoché sconosciute alla maggioranza dei carpigiani. Ed è proprio per sottrarre all’oblio un pezzo della storia della nostra città e il suo bel dialetto che i componenti della Commissione Toponomastica Mauro D’Orazi e Giulio Bonzanini chiedono di reintrodurre in alcune vie del cuore cittadino gli antichi toponimi ponendoli al fianco degli attuali.

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Cantaraana, Tiradóora, Ṡóogh dal balòun, Sguasalòoca, la Cagnóola, Cavalèina… Alzi la mano chi li conosce! Sono solo alcuni esempi della denominazione di alcune strade del centro storico di Carpi e ormai pressoché sconosciute alla maggioranza dei carpigiani. Ed è proprio per sottrarre all’oblio un pezzo della storia della nostra città e il suo bel dialetto che i componenti della Commissione Toponomastica Mauro D’Orazi e Giulio Bonzanini chiedono di reintrodurre in alcune vie del cuore cittadino gli antichi toponimi ponendoli al fianco delle attuali. Denominazioni in cui riecheggiano gli usi e i costumi del nostro territorio. Insomma, le nostre radici.

La piantina di Luca Nasi ci permette di riscoprire la città di Carpi nel 1677 con una veduta a volo d’uccello

“Si tratta di un’operazione di recupero culturale e di memoria locale che, laddove possibile in base alla documentazione in nostro possesso, riteniamo importante sia come valore storico sia come trasmissione di una preziosa tradizione che deve essere conosciuta e mantenuta anche dalle nuove generazioni di carpigiani. Tali toponimi sono preziose testimonianze del nostro passato che devono essere opportunamente valorizzate prima che questi elementi cadano deprecabilmente nell’oblio più assoluto” spiegano D’Orazi e Bonzanini. Una proposta che i due auspicano possa diventare presto realtà:  “riteniamo che tale intervento possa essere valutato ed effettuato in breve tempo, con costi molto contenuti. Tutto ciò, senza prevedere la sostituzione delle attuali targhe esistenti, ma solo con la semplice aggiunta di ulteriori targhette adesive da affiancare a quelle in corso di validità”. 

Ma da dove iniziare? Per Mauro D’Orazi e Giulio Bonzanini le prime targhette dovrebbero essere poste in Via Brennero (Cantaraana), Via Cesare Battisti (Be(l)vdéer),  Piazza Giuseppe Garibaldi (Piazza delle Erbe – Piazzetta), Via XX Settembre (Tiradóora), Piazzale Re Astolfo (Ṡóogh dal balòun), Piazzale Guglielmo Marconi (Pòorta Maantva), Piazzale Ramazzini (Pòorta Mòodna), Piazzale Dante (Porta Barriera), Via Aldo Manuzio (Cavalèina), Via Sardegna (dal Pòss), Via Giordano Bruno (l’Ultma o Teranóova), Via Giulio Rovighi (èd Mèeṡ, dal Ghètt), Via Giuseppe Rocca (Sguasalòoca), Via Andrea Costa (Saan Ṡvàan), Via Ciro Menotti (dal Dóo Schèeli), Via Nova (via Nóova), Via San Bernardino da Siena (vìa dal Crisst), Via Sergio Manicardi (la Cagnóola), Via Carceri (Paas di Ṡbirr), Via Giuseppe Mazzini (Via Turètta), Via Eugenio Don Loschi (La strètta dal Dòom / vìa Polmoniite), Via Paolo Guaitoli (dla cadèina), Viale Dallai (via dla Stasiòun) e Via Curzio Arletti (via di mulèin).

J.B.

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