Pazienti psichiatrici spostati all’Ospedale di Carpi, “a rischio la sicurezza di operatori e degenti”

“L’ospedale di Carpi non è predisposto ad accogliere le emergenze di carattere psichiatrico”. A parlare è la sindacalista Giuseppina Parente dopo la decisione dell’Ausl di Modena di dirottare sul Ramazzini le acuzie di natura psichiatrica dopo che, il 17 febbraio scorso, un paziente del Reparto di degenza del servizio Psichiatrico e Cura all’Ospedale di Baggiovara ha dato in escandescenze, vandalizzando muri e soffitti. Per il ripristino dell’SPDC modenese occorreranno circa due mesi e nel frattempo i 15 posti letto presenti verranno dirottati su altre strutture: 11 a Carpi, 1 a Villa Rosa e 3 a Villa Igea. “Sottostimare il pericolo potenziale di tale operazione, seppur transitoria, è miope e inaccettabile. Carpi non è attrezzata per mettere una toppa dopo quanto accaduto a Baggiovara”.

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Il Reparto di degenza del servizio Psichiatrico e Cura all’Ospedale di Baggiovara vandalizzato

“L’ospedale Ramazzini di Carpi non è predisposto ad accogliere le emergenze di carattere psichiatrico. A rischio vi la sicurezza degli operatori e dei pazienti che necessitano di un ricovero immediato”. A parlare è la sindacalista Giuseppina Parente responsabile modenese di Fials – Federazione italiana autonomie locali e sanità, dopo la decisione dell’Azienda Ausl di Modena di spostare su Carpi tutte le acuzie di natura psichiatrica dopo che, il 17 febbraio scorso, un paziente ricoverato presso il Reparto di degenza del servizio Psichiatrico e Cura all’Ospedale di Baggiovara ha dato in escandescenze, vandalizzando muri e soffitti e provocando danni per circa 100mila euro. “Come una sola persona sia riuscita a distruggere un intero padiglione dovrebbe sollevare qualche lecito dubbio sul piano sicurezza adottato in reparto”, prosegue Parente. L’Ausl, continua la sindacalista, “si è limitata a comunicarci che per il ripristino dell’SPDC modenese occorreranno circa due mesi di tempo e che nel frattempo i 15 posti letto presenti verranno dirottati su altre strutture: 11 a Carpi, 1 a Villa Rosa e 3 a Villa Igea. Aldilà dei necessari interventi strutturali però l’Azienda non ha fatto alcun cenno a una eventuale analisi dei rischi per riapprontare un piano di sicurezza rafforzato e questo è estremamente preoccupante poiché, a pari condizioni, il rischio che in futuro si ripeta un altro episodio grave è del tutto verosimile”. Secondo Parente occorre lavorare sull’appropriatezza dei ricoveri: “in psichiatria non possono finire tutti coloro che non trovano una collocazione altrove ma oggi è lì che vengono parcheggiate anche persone socialmente pericolose, non affette da disturbi psichiatrici ma magari con dipendenze, che quando perdono il controllo diventano pressoché incontenibili. Anziché affrontare tale problematica l’Ausl ha semplicemente deciso di estendere la presenza delle guardie giurate H24, mentre prima il loro servizio terminava alle 20. Un provvedimento sostanzialmente irrilevante dal momento che, a fronte di un episodio di violenza in reparto, la guardia giurata non può alzare un dito sul paziente”.

A partire dal 4 marzo al Ramazzini saranno allestiti gli undici posti letto ricavati in “spazi del tutto inadeguati laddove  prima ve ne erano nove per la riabilitazione psichiatrica. L’Ausl spenderà del denaro per fare alcuni interventi tesi a rendere sicura l’area, come ancorare i letti ad esempio, affinché nessun oggetto presente possa trasformarsi in un’arma tra le mani di un paziente in forte sofferenza. Ciò che ci preoccupa maggiormente di questa partita – sottolinea Giuseppina Parente – è che gli operatori presenti sono  tecnici della riabilitazione psichiatrica e pertanto non abituati ad affrontare le acuzie. L’Ausl ci ha assicurato che in questi giorni farà loro una formazione specifica e che il personale di Baggiovara verrà dislocato temporaneamente su Carpi ma due equipe differenti hanno bisogno di tempo per integrarsi. A rischio, lo ribadisco, vi è la sicurezza di tutti. Sottostimare il pericolo potenziale di tale operazione, seppur transitoria, è miope e inaccettabile. Carpi non è attrezzata per mettere una toppa dopo quanto accaduto a Baggiovara”.

Jessica Bianchi