L’impegno politico l’ha portata in Consiglio comunale nel 2014 con il Movimento 5 Stelle cresciuto fino a diventare il secondo partito a Carpi, alle elezioni del 2019 si è presentata candidato sindaco per la nostra città e ha continuato a fare opposizione da consigliere comunale fino a oggi. Monica Medici guarda la sua città e la vede peggiorata in ogni suo aspetto, “il mio lavoro di opposizione con tante proposte, mai accettate, o smascheramenti di finte buone azioni dell’amministrazione, è servito quasi a nulla”. Lo spirito battagliero sembra aver lasciato il posto alla rassegnazione, ma non è così perché la Medici è convinta di poter avere ancora qualcosa da dare. “Penso che le cose potranno cambiare solo se noi carpigiani per scelta, ovvero tutti coloro che hanno deciso di mettere radici qui, torniamo ad essere i primi attori delle scelte sui beni comuni per far tornare Carpi una bella cittadina in cui è piacevole vivere”.
In vista delle elezioni amministrative, la Medici pochi giorni fa ha chiuso i battenti a un accordo con il Partito Democratico, “il PD è diventato un partito di potere distaccato dalla realtà; tante idee, tanti progetti ma poi non vengono mai realizzati, l’ultima campagna elettorale è stata vinta su promesse che non sono neanche iniziate dopo cinque anni”, ma anche coi partiti di destra che “pensano di mandarci un sindaco sceso dall’alto, ma sono convinta che nessuno estraneo salverà Carpi se non i carpigiani, non abbiamo bisogno di salvatori della patria, sappiamo già noi di cosa ha bisogno la nostra città”.
E così mentre altrove il M5S tratta con il PD, Monica Medici si toglie il simbolo che ha portato negli ultimi dieci anni per rendersi disponibile alla costituzione di una lista civica semplicemente come Monica Medici, “sperando che tanti altri trovino il coraggio di fare altrettanto perché resta la sola possibilità: costituire delle liste civiche che raccolgano competenze, idee e diverse sensibilità politiche, di cittadini accomunati dall’amore verso la città in cui siamo nati o in cui abbiamo deciso di vivere. È stata una scelta sofferta, ma vedere Carpi usata come uno scacchiere sia da destra che da sinistra per loro disfide personali, mi fa molto male e mi sento usata come cittadina, spero che tanti si accorgano di quali sono i veri interessi in gioco. Carpi non deve più essere terra di contesa ma tornare ad essere dinamica e serena in cui ognuno possa essere libero e desideroso di dare il meglio di sé, ricordandosi che non si risolvono da soli i problemi comunitari”.