La storia del Villaggio San Marco, casa, per 15 anni, di 150 famiglie giuliane provenienti dall’Istria  

In preparazione delle iniziative per il 70° anniversario della nascita del Villaggio San Marco, il 10 febbraio la Fondazione Fossoli propone visite guidate, aperture straordinarie dei luoghi e vari approfondimenti tematici.

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Il tradizionale calendario della Fondazione Fossoli è dedicato, nel 2024, al Villaggio San Marco, come venne ribattezzato il Campo di Fossoli quando, nel dopoguerra, dal 1954 al 1970, la sua area divenne, per 15 anni, la casa per oltre 150 famiglie giuliane provenienti dall’Istria (assegnata definitivamente alla Jugoslavia dopo il Memorandum di Londra) che si trovano a dover ricomporre le loro vite lontano dalle terre d’origine, affrontando il lungo e non facile percorso di inserimento in un territorio diffidente, che poco o nulla sa della loro vicenda. La scelta non è casuale: quest’anno si celebra infatti il 70° anniversario della nascita del Villaggio, e per questo la Fondazione sta organizzando una serie di iniziative per commemorare degnamente la ricorrenza. In attesa del programma, sabato 10 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo, la Fondazione propone delle visite guidate, gratuite, su prenotazione, e specificatamente dedicate alla vicenda del Villaggio San Marco, che si effettueranno il 10 e 11 febbraio alle ore 11.00. Domenica 11 febbraio il Campo sarà inoltre aperto e visitabile liberamente dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00.  Il 9, 10 e 11 il Museo Monumento al Deportato di Carpi sarà inoltre aperto dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00.

Nel ricordare questo anniversario, la Fondazione intende soprattutto richiamare all’attenzione le vicende degli esuli che giunsero e abitarono a Fossoli nei duri anni del dopoguerra, un capitolo doloroso della storia recente del nostro Paese, rimasto a lungo in un cono d’ombra; esperienza specifica ma emblematica delle conseguenze lunghe che le guerre e i trattati proiettano sui civili. Dato che la memoria non deve essere, per la Fondazione, mero gesto retorico, ma accompagnarsi sempre alla conoscenza e all’approfondimento storico, sono disponibili online diversi materiali, tra i quali il Quaderno didattico sul Villaggio San Marco a cura di Maria Luisa Molinari: uno strumento specifico per le scuole, affinché i docenti possano disporre di linee interpretative rigorose per la ricostruzione storica del fenomeno; attingere a indicazioni bibliografiche, filmiche e in rete per approfondirne gli aspetti che via via  giudicheranno opportuno sviluppare nella loro programmazione; avvalersi delle diverse schede di lavoro su cui far esercitare gli studenti per attivare in loro la conoscenza storica del fenomeno dell’esodo e la comprensione delle conseguenze umane che questo ha prodotto. Sempre nell’ambito della proposta di un approfondimento che restituisca appieno la complessità della vicenda nelle sue differenti sfaccettature, la Fondazione non promuove solo appuntamenti propri, ma partecipa anche, invitata, a iniziative promosse da soggetti terzi. A tal proposito, dal 2 al 17 febbraio, a Mirandola, presso la Sala conferenze del Polo culturale Il Pico, in Piazza Garibaldi n° 16, si potrà visitare la mostra Profughi nel silenzio. La vicenda del Villaggio San Marco 1954-1970. La medesima mostra sarà anche, dal 6 al 19 febbraio nella Sala Giulio Regeni del Centro Jolly a Rolo. Nella Sala Manica Lunga di Palazzo d’Accursio, in Piazza Maggiore a Bologna, dall’8 al 20 febbraio sarà installata la mostra Italiani d’Istria. Chi partì e chi rimase. Storie orali e ritratti fotografici raccolti da Lucia Castelli fra Pirano e Fossoli.

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