Orecchio, previeni ‘tappi’ e otiti

Il segreto è un’igiene corretta, perché anche il cerume protegge spiega il dottor Carlo Govoni, otorinolaringoiatra. Contro le infiammazioni è importante seguire i consigli dell’esperto ed evitare il fai da te.

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Facciamo fatica a perdere l’abitudine del bastoncino cotonato perché è comodo, dà immediato sollievo al prurito ed è apparentemente efficace ma non è la soluzione migliore per l’igiene dell’orecchio, come spiega il dottor Carlo Govoni, otorinolaringoiatra, che svolge la sua attività presso il Poliambulatorio Città di Carpi.  Con risvolti sorprendenti sulla funzione del cerume. Quando parliamo di igiene dell’orecchio pensiamo subito ai bastoncini cotonati ma lo scopo dell’igiene quotidiana è quello di tenere alla larga virus e batteri dal condotto uditivo esterno.

 Può spiegare come correttamente procedere alla pulizia?

“Si dovrebbe provvedere a mantenere, con prodotti a base di olio di mandorle  e benzene , la morbidezza del cerume che ha la funzione di proteggere l’orecchio, fungendo da film protettivo e da barriera di difesa delle infezioni. L’azione del bastoncino cotonato così come l’uso di tappi insonorizzanti o di protesi acustiche, costringendo il cerume all’interno dell’orecchio, può risultare dannosa perché esercita un movimento contrario rispetto a quello che avviene naturalmente nel condotto uditivo che spinge fuori il cerume. Quindi bocciati i bastoncini cotonati, se non per la pulizia del padiglione esterno.

A chi indossa  protesi acustiche si consiglia una visita annuale presso lo specialista per il controllo della funzionalità del condotto uditivo. Quando si avverte riduzione dell’udito, rimbombo della propria voce e fastidio occorre non aspettare oltremodo: il primo a guardare dentro l’orecchio dovrebbe essere il medico di famiglia che, in base alla situazione, può decidere se inviare il paziente allo specialista per una visita”.

Cosa provoca tappi di cerume?

dott. Carlo Govoni

“Il cerume è igroscopico cioè tende a gonfiarsi con l’acqua e, aumentando di volume, può ostacolare il condotto uditivo. A far gonfiare le naturali secrezioni ceruminose può essere un bagno in mare o in piscina o la sudorazione. Può anche essere la conseguenza dell’igiene scorretta di chi, utilizzando frequentemente il bastoncino cotonato non fa altro che compattare il cerume a ridosso della membrana timpanica. Se viene accertata la presenza del tappo di cerume, occorre toglierlo affidandosi a uno specialista”.

Quali strategie in acqua per evitare l’otite del nuotatore?

“A causa della carica batterica che potrebbe essere presente nell’acqua della piscina o per l’azione irritativa del cloro, chi frequenta la piscina regolarmente può andare incontro a otiti esterne, con infezioni dell’orecchio che possono essere di tipo batterico o micotico (provocate dalla comparsa di funghi). Per proteggersi bastano lavaggi con acqua borica o con derivati dell’acido borico a blanda azione disinfettante. Chi si immerge in profondità deve possedere una buona capacità di compensare e per chi scende a 18 o fino a 30 metri la visita otorinolaringoiatrica dovrebbe essere obbligatoria per verificare la tenuta della membrana. Fino a dieci metri di profondità si può stare tranquilli, ma se a quella profondità dovesse comparire un dolore, occorre una visita”

Se improvvisamente non ci si sente più bene da cosa può dipendere?

“L’ipoacusia improvvisa è un sintomo e bisogna trovare le cause. Può verificarsi dall’orecchio esterno all’interno come risultato di un’ostruzione dovuta a un tappo di cerume ma può interessare l’orecchio interno se l’ipoacusia è di tipo vascolare quando cioè si verifica una trombosi di piccoli vasi della coclea. Nel post covid questi ultimi casi sono significativamente aumentati e sono subdoli perché non c’è dolore. E’ fondamentale sottoporsi per tempo a una visita otorinolaringoiatrica e a terapia prima che la situazione sia irrimediabile”.

Quale è la differenza tra otite esterna e media?

“La prima colpisce il condotto uditivo esterno, cioè quella parte dell’orecchio che va dal padiglione esterno fino alla membrana timpanica. E’ generalmente un’infezione batterica ma può essere, lo abbiamo già detto, anche di origine micotica.  Si può curare e spesso si guarisce.

L’otite media, invece, è un’infiammazione della membrana timpanica dell’orecchio medio ed è un problema più serio perché coinvolge il sistema meccanico di trasmissione dei suoni. Ne esistono diverse forme ed è generalmente causata da infezioni nasali che risalgono verso l’orecchio. Si manifesta con dolore e può aggravarsi con la perforazione della membrana timpanica per la pressione del liquido infiammatorio. Nel momento in cui il timpano si perfora il dolore diminuisce ma compare la secrezione nel condotto uditivo. L’otite media è più frequente nei bambini soprattutto da 0 ai 6 anni perché hanno la tuba di Eustachio stretta,  le cavità nasali piccole e non soffiano bene il naso: è importante che sia individuata, pur in assenza di dolore, perché se non curata comporta una diminuzione dell’udito”.

S.G.

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