Fratelli d’Italia sull’incendio al Ca.Re di Fossoli: “i cittadini meritano risposte”

Fratelli d’Italia presenta una interpellanza per chiedere al sindaco Bellelli che sia fatta luce sull’incendio che, il 30 settembre scorso, ha interessato l’impianto di trattamento rifiuti Ca.Re di Fossoli dove sono bruciate 250 tonnellate di plastica.

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Incendio al Ca.Re del 30 settembre corso

Fratelli d’Italia ha presentato una interpellanza per chiedere che sia fatta luce sull’incendio che, il 30 settembre scorso, ha interessato l’impianto di trattamento rifiuti Ca.Re di Fossoli dove sono bruciate 250 tonnellate di plastica.

Il gruppo vuole riportare la tematica in Consiglio Comunale e ottenere così “risposte puntuali. Le istituzioni – sottolinea la capogruppo Annalisa Arletti – hanno il dovere di sollecitare chi di dovere affinchè venga fatta piena luce sulle cause del rogo, il quarto in dieci anni (il 24 agosto 2013 quando fu distrutto, nel febbraio 2021, giugno 2022 e settembre 2023). Nell’interpellanza, oltre ad elencare le numerose deroghe concesse dall’ente regionale Arpae sulle opere che Ca.Re avrebbe dovuto realizzare, chiediamo che il sindaco Alberto Bellelli venga a relazionare i consiglieri sulle indagini e sulla relazione compiuta dai Vigili del Fuoco” continua Arletti.

Fratelli d’Italia chiede: il contenuto della relazione dei Vigili del Fuoco e l’esito delle indagini dei Carabinieri se in possesso e, in caso contrario, se il primo cittadino sia informato sui tempi necessari a ricevere tali documenti; quale sia la posizione del Sindaco in merito alle ripetute proroghe concesse da Arpae e sulle opere rimandate da Ca.Re sull’impianto e, infine, per quale motivo i comuni soci di Aimag non hanno dato chiare indicazioni rispetto alle priorità dei lavori da eseguire per la messa in sicurezza dell’impianto e, infine, quale sia lo stato di avanzamento dei lavori di modifiche e di adeguamento dell’impianto richieste da Arpae.
“Ricordiamo – conclude Annalisa Arletti –  che il 51% di Ca.Re è di proprietà di Aimag, il cui controllo è esercitato dai Comuni soci che ne detengono la maggioranza delle azioni. Pertanto, il Comune di Carpi, come ente capofila, aveva il dovere di fornire chiare indicazioni rispetto alle priorità ai lavori da eseguire e ci chiediamo come mai questo non sia avvenuto”. 

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