Ca.Re, sulle cause che hanno provocato l’incendio tutto tace

Sui tempi di riapertura è del tutto prematuro fare previsioni anche se l’auspicio è che le attività di selezione e trattamento rifiuti possano riprendere in primavera.

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Foto di Fabrizio Bizzarri

All’indomani del gravissimo incendio che ha coinvolto Ca.Re, lo scorso 30 settembre, l’attività del centro di selezione e trattamento rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata da avviare a recupero è stata immediatamente sospesa per consentire il ripristino degli spazi e dell’impianto antincendio. Una decisione a cui è seguita, il 26 ottobre, anche la sospensione di 120 giorni dell’autorizzazione ambientale allo svolgimento del servizio da parte di Arpae che ha avviato un procedimento di riesame. Nel corso della prima seduta della conferenza di servizi del 24 novembre 2023, indetta per il riesame, Arpae ha fatto il punto e i diversi enti presenti (tra cui Comune di Carpi, Vigili del fuoco, Ausl e Servizio territoriale di Arpae) hanno chiesto le integrazioni documentali necessarie alla ripresa dell’attività, che saranno esaminate nella prossima seduta della conferenza la cui data però non è ancora stata fissata (il termine per la presentazione dei documenti è fine gennaio 2024).

Nel frattempo, venerdì 12 gennaio, si è tenuto un incontro tecnico informale, richiesto dalla proprietà di Ca.Re e organizzato dal Comune per alcuni chiarimenti.

Una partita a cui l’amministrazione carpigiana guarda con interesse, poiché, fanno sapere dall’ente pubblico “è necessario che la struttura venga ripristinata al più presto per riprendere un servizio essenziale ora interrotto, compreso il ritiro della plastica nei centri di raccolta e, al contempo, dare prospettive certe ai dipendenti oggi in cassa integrazione. Una riapertura che deve far rima con sicurezza, per i lavoratori e per l’ambiente, onde evitare che episodi gravi come quello del 30 settembre scorso si ripetano ancora”.

Anche Aimag, dal canto suo, auspica la riapertura di Ca.Re, “nella più completa sicurezza e al più presto in quanto costituisce un tassello importante nel ciclo dei rifiuti e perché il personale è in attesa di tornare al proprio lavoro”.

Sulle cause che hanno provocato il grave incendio del 30 settembre scorso le bocche sono ancora cucite dal momento che, fanno sapere dal Comando dei Vigili del Fuoco di Modena, l’indagine è ancora in corso e tutto è in mano alla Procura. Si vocifera che il dolo sia stato escluso ma le voci non hanno trovato una conferma ufficiale. Sui tempi di riapertura dunque è del tutto prematuro fare previsioni anche se l’auspicio è che le attività di selezione e trattamento rifiuti possano riprendere in primavera. 

Jessica Bianchi 

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