Che sia clorata, dolce o salata, Gregorio Paltrinieri quando entra in acqua lo fa per vincere. L’oro olimpico di Rio 2016 nei 1500 stile è reduce dalla preparazione in Portogallo, sull’isola di Madeira, dove ha lavorato sulla 10 km in acque libere, la distanza in cui Greg cercherà la qualificazione olimpica al Mondiale di Doha, a febbraio. Nuotare in acque libere è, secondo Greg, “completamente un altro sport: nella piscina hai tantissimi riferimenti, in mare no. Poi la gara è molto più lunga, devi rimanere concentrato per due ore concentrato e saper rispondere agli attacchi di tutti”. La prima immagine che viene in mente a Greg quando viene menzionata Parigi, sede delle prossime Olimpiadi, è il fiume della Ville Lumière. “Penso alla Senna, perché è una cosa un po’ nuova. Dicono che faranno lì la 10 km. Io una volta ci ho
nuotato, ed è un’esperienza: il fiume era abbastanza sporco, ma calmo e con acqua non troppo fredda”. Sul fiume si presentano altre difficoltà rispetto al mare, “perché la corrente cambia tra il centro e i lati, ed essendo un circuito “devi sapere come sfruttarle all’andata e al ritorno. Non vedo l’ora”, spiega il campione azzurro, che nuota 25 ore (o 70 km) a settimana; alle Olimpiadi mancano 32 settimane, quindi circa 2240 km ancora da nuotare… La kermesse parigina potrebbe non essere l’epilogo della carriera di Greg: “Non so se dopo i Giochi smetterò, di sicuro mi prenderò una pausa, cosa che non feci dopo Rio e Tokyo”.
Il campione carpigiano non ha partecipato agli Europei di Otopeni, ma non per questo non li ha seguiti: “Il record del mondo negli 800 stile di Wiffen è stato bestiale, è uno dei miei avversari più forti. Degli italiani mi è piaciuto Lorenzo Mora, che ha fatto medaglia nei 100 dorso qualificandosi con l’ultimo tempo, e poi ha vinto l’oro nei 200 dorso”.