Con l’impianto Ca.Re ancora chiuso, i centri di raccolta non accettano più la plastica

Sul fronte Ca.Re al momento tutto tace e della relazione dei Vigili del Fuoco tesa ad accertare le responsabilità del grave incendio del 30 settembre scorso, non vi è ancora traccia.

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“Mi spiace, ma con l’impianto di trattamento rifiuti Ca.Re chiuso, i centri di raccolta non accettano più plastica. La metta nel sacco giallo e la esponga davanti a casa nel giorno di ritiro”. E’ quanto si è sentito dire un nostro concittadino da un addetto dell’isola ecologica. 

Incredulo, gli ha domandato quale fosse la differenza: le medesime frazioni di rifiuto non hanno forse la stessa destinazione a prescindere dalla sede di conferimento? In realtà, spiegano da Aimag, il loro destino cambia. “I flussi di plastica delle utenze domestiche vanno avviate direttamente agli impianti di recupero mentre quelle non domestiche finiscono perlopiù all’interno dei centri di raccolta poichè contenenti delle plastiche differenti per tipologia e volumi. Al momento però tali centri non accettano più tale frazione di rifiuto poichè l’impianto Ca.Re, loro destinazione abituale per essere smistata e selezionata, è ancora chiuso dopo l’incendio”. Dal 1° ottobre la multiutility di casa nostra si reca direttamente dalle aziende per caricare la plastica e avviarla poi, in “flussi omogenei” verso altri impianti di trattamento, da Modena a Reggio Emilia, a Ferrara. Sul fronte Ca.Re al momento tutto tace e della relazione dei Vigili del Fuoco tesa ad accertare le responsabilità del grave incendio del 30 settembre scorso, non vi è ancora traccia.

Jessica Bianchi 

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