L’impianto di autolavaggio del distributore di via Marx 160/E verrà ampliato come richiesto dalla proprietà Modengas, presente in città dagli Anni Cinquanta. Dopo l’ok incassato dalla Conferenza dei Servizi infatti, il procedimento per la realizzazione, in variante urbanistica, di nuova costruzione in allargamento del sito ha ottenuto anche il nullaosta del Consiglio Comunale seppur col solo voto favorevole della Maggioranza. “La variante – ha spiegato il dirigente Renzo Pavignani – è finalizzata a rendere trasformabili 2.500 metri quadri di suolo agricolo, oggi di non particolare pregio, in edificabili”. Ma tale conversione, ha chiesto il consigliere di Carpi Futura, Michele Pescetelli, “rientra nel calcolo del 3% di consumo di suolo massimo previsto dal Pug?”. No, è stata la lapidaria risposta del dirigente, dal momento che il progetto è stato “presentato prima dell’adozione del Piano Urbanistico Generale e comunque l’ampliamento delle attività produttive già in essere non rientrano in tale soglia, quantificata in circa 50 ettari”. L’impianto di via Marx si estende oggi su un’area di 6.500 mq e consta di un distributore di carburante e servizi di gommista, officina e autolavaggio. “L’azienda è in crescita e la proprietà ora si prefigge di raggiungere un target di 40mila cicli di lavaggio all’anno contro gli attuali 24mila. Oltre a un ammodernamento complessivo e a un ulteriore efficientamento energetico – prosegue il dirigente – è previsto poi un ampliamento ubicato nell’area agricola compresa tra il quartiere residenziale di via Pini e lo stabilimento della Cmb e finalizzato al potenziamento della struttura dell’autolavaggio”. Al posto dei 2.500 mq di suolo vergine, “verrà realizzata una fascia verde con alberi e arbusti” rassicura Pavignani.
Il Pug è stato trasmesso al Comitato Urbanistico di Area Vasta (composto da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Modena, ARPAE e tutti gli enti chiamati a esprimere un parere sul Piano) per una valutazione, dopodiché tornerà all’attenzione degli organi consiliari per l’approvazione definitiva prevista all’inizio del 2024. “Il Pug – ha più volte commentato l’assessore all’Urbanistica Riccardo Righi – rappresenta un punto di svolta epocale. Un piano esigente che guarda a trasformazioni sostenibili, di qualità, valutando il beneficio pubblico, che registra un incremento della quantità del verde, del suolo permeabile, di infrastrutture ciclabili, aree boscate e corridoi ecologici per incrementare la biodiversità. Siamo alla vigilia di una nuova stagione dei diritti e della socialità, un welfare diffuso, la prossimità dei servizi e la multifunzionalità dei servizi”. Chissà se qualche porzione di suolo vergine sarà stata risparmiata quando questo “epocale” Pug diventerà realtà.
Jessica Bianchi