Aimag, ancora un botta e risposta ma nessuna possibilità di intesa

A questo punto, dopo l’ennesima fumata nera, la contrapposizione si risolverà solo in sede amministrativa e giudiziaria.

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La sede Aimag a Mirandola

Gli uni insistono per stipulare un nuovo patto di sindacato dopo aver costituito una nuova maggioranza che governa Aimag estromettendo gli altri che non sono disponibili a sedersi a un tavolo per prendere semplicemente atto di ciò che è accaduto. Nessuna possibilità di intesa all’indomani dello scambio epistolare tra i Comuni di Carpi, Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Novi e Soliera da una parte, Borgocarbonara, Camposanto, Cavezzo, Medolla, Moglia, Poggio Rusco, San Felice sul Panaro, San Giacomo delle Segnate, San Possidonio, Mirandola e San Prospero dall’altra. I primi hanno tentato per l’ennesima volta di riannodare il dialogo sottolineando il fatto che non per forza vogliono dettare “legge” avendo la maggioranza e il patto scaduto non reggeva alla prova dei fatti e non poteva esserne riproposto uno con gli stessi contenuti di quello scaduto. Rinnovano l’invito ad aprirsi “lealmente e sinceramente” al confronto per poi passare agli avvertimenti. A rischio, infatti, senza un controllo pubblico di Aimag, ci sono le gare a doppio oggetto dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti e l’idrico integrato. “Sarete ritenuti responsabili di tutti i danni e pregiudizi che dovessero essere cagionati ad Aimag” scrivono.

“Avete nominato il Cda di Aimag con l’apporto determinante dei soci privati Hera e Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi senza un confronto con noi – replicano i Comuni della Bassa modenese e mantovana –  contravvenendo deliberatamente al mandato che i vostri consigli comunali vi hanno assegnato:  la delibera approvata dai consigli comunali disponeva di arrivare alla stipula e all’approvazione di un nuovo patto di sindacato e di patti parasociali prima della votazione del bilancio e della relativa scadenza del consiglio di amministrazione. Non avete tenuto in nessuna considerazione i pareri di autorevoli legali che si esprimevano negativamente rispetto all’ingresso di soci privati in Cda e che già presagivano l’impossibilità di effettuare gare a doppio oggetto. Il controllo pubblico di Aimag è per noi una cosa imprescindibile, il patto che voi proponete, che mantiene in carica il cda che avete eletto, non ristabilirebbe il controllo pubblico dell’azienda e non è in linea con le richieste di Atersir. Purtroppo, come logica conseguenza delle vostre azioni, il controllo pubblico che si esplicita attraverso la presenza di un patto di sindacato che non avete voluto rinnovare, mette a rischio le concessioni di raccolta e smaltimento rifiuti e l’idrico integrato. Ma c’è un altro rischio, meno imminente ma forse più grave, il rischio che Aimag venga pian piano ceduta gratuitamente ad Hera spa, attuando il piano che Hera stessa ha presentato ai Comuni nella scorsa primavera”.

A questo punto, dopo l’ennesima fumata nera, la contrapposizione si risolverà solo in sede amministrativa e giudiziaria. Il 14 dicembre il Tar si esprimerà sul ricorso presentato dagli 11 comuni che hanno impugnato l’elezione del nuovo Cda.

S.G.

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