I Fratelli Guaitoli lasciano il mercato ambulante dopo più di 70 anni di attività

Dopo quarant’anni di sveglia alle cinque del mattino e di ore trascorse esposti alle intemperie, al freddo e al caldo, senza sabati e domeniche libere e con poche ferie è il momento dei saluti

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Alberto e Lorena Guaitoli hanno gli occhi lucidi al pensiero ma il peso del lavoro si fa sentire e hanno deciso di andare in pensione. “Sono stati i nostri genitori Remo Guaitoli e Giovanna Marastoni a iniziare l’attività nel 1950, all’epoca si vendeva abbigliamento d’estate e pellicceria d’inverno ma anche sacchi a pelo e tende da campeggio. Con loro abbiamo fatto la gavetta, quella vera, e li ringraziamo oggi per l’educazione che ci hanno dato. Abbiamo ereditato l’attività e dal 1980 l’abbiamo portata avanti sviluppandola sempre in meglio, abbandonando la pellicceria e specializzandoci in abbigliamento di qualità per taglie comode, da uomo e da donna, in alternativa ai negozi d’abbigliamento e facendo anche da calmiere ai prezzi. E’ grazie a questa scelta che siamo rimasti competitivi rispetto ai nuovi banchi di cui non abbiamo sofferto la concorrenza puntando sulla qualità e sul servizio. Purtroppo nel nostro settore restano pochi gli ambulanti specializzati e sempre meno quelli che hanno il coraggio di investire in questo settore che potrebbe dare ancora soddisfazioni”.

Sono convinti della scelta di andare in pensione ma “resta la tristezza – aggiunge Alberto – per il fatto che nessuno si è fatto avanti per continuare questa attività che pure dà un discreto profitto. C’è tempo fino alla fine dell’anno dopodiché faremo la rottamazione e restituiremo i posteggi dei mercati a Carpi, Reggiolo, San Benedetto Po e Correggio. Anche se saremmo più contenti se qualcuno potesse continuare a far vivere la nostra attività”.

Più volte sottolineano il desiderio di ringraziare la loro clientela “che ci ha dato soddisfazioni immense. L’ascolto delle persone è la strategia fondamentale del nostro lavoro ma siamo stati ripagati e anche premiati dalla Camera di Commercio per la qualità del servizio che abbiamo saputo offrire. Negli anni ci siamo affezionati ai nostri clienti che ci sono rimasti vicino in questo lungo percorso diventando amici di famiglia”.

Dopo quarant’anni di sveglia alle cinque del mattino e di ore trascorse esposti alle intemperie, al freddo e al caldo, senza sabati e domeniche libere e con poche ferie è il momento dei saluti ma “se dovessi tornare indietro rifarei tutto daccapo” dichiara Alberto che è stato per trent’anni impegnato anche in Confesercenti ed è tuttora presidente dell’associazione di categoria Anva. Che cosa rappresenta oggi il mercato ambulante? “Per me il mercato è comunità” conclude Alberto.

Sara Gelli