Incendio Ca.Re: l’assemblea si infiamma ma i cittadini restano senza risposte

L’incontro con i cittadini si è aperto con il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli che ha ammesso di non essere ancora in possesso della relazione dei Vigili del Fuoco e si è chiuso con il Presidente di Aimag Paola Ruggiero che ha vincolato alla certezza sulle cause dell’incendio qualsiasi ulteriore intervento per la sicurezza dell’impianto di Care. Un cortocircuito che non è certo bastato come risposta ai cittadini.

0
1745

L’incontro con i cittadini si è aperto con il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli che ha ammesso di non essere ancora in possesso della relazione dei Vigili del Fuoco e si è chiuso con il Presidente di Aimag Paola Ruggiero che ha vincolato alla certezza sulle cause dell’incendio qualsiasi ulteriore intervento per la sicurezza dell’impianto di Ca.Re. Un cortocircuito che non è certo bastato come risposta ai cittadini, fossolesi e non, che erano venuti martedì 17 ottobre al Circolo La Fontana a porre due domande: si sa come si è sviluppato l’incendio? Quali sono le azioni preventive affinché non succeda più? Comprensibile che siano preoccupati dopo quattro incendi che si sono sviluppati in dieci anni, loro abitano vicino all’azienda di trattamento dei rifiuti (per il 51% di Aimag e per il 49 di Garc) in cui nell’ultimo episodio, sabato 30 settembre, sono bruciate 250 tonnellate di plastica. Si sa come si è sviluppato l’incendio? Quali sono le azioni preventive perché non succeda più? Quelle due domande non hanno trovato risposta nella relazione della referente di Arpae Luisa Guerra che ha illustrato i risultati dei campionamenti escludendo ricadute ambientali se non per un’alta concentrazione di aldeidi a Rovereto sulla Secchia, né nella relazione di Stefano Galavotti di Ausl che ha esordito con l’affermazione che si tratta di incendi spettacolari ma senza effetti per la salute per illustrare poi le analisi di pomodori, insalata e cicoria e concludere che la “vostra” colonna di fumo si è dispersa in tutta la regione Emilia Romagna, già di per sé uno dei luoghi più inquinati d’Europa. Ecco, è a questo punto, intorno alle 22, che si sono registrate, le reazioni dal pubblico. C’è chi non è riuscito a trattenere un provocatorio “se l’incendio non ha conseguenze dannose per la salute perché non bruciamo il nostro pattume a casa?” e ancora “se tutta l’aria in regione è ugualmente inquinata perché introdurre la Ztl in centro?”. Ruggiero prova a reagire peggiorando la situazione ed è il sindaco Bellelli a predicare la calma ma dal pubblico arriva l’invito a “gestire meglio il tempo per dare delle risposte”. Tocca a Marcella Bartoli di Ca.Re chiarire i dubbi relativi all’acqua usata in enormi quantità per spegnere l’incendio e conferita a idoneo impianto di trattamento per evitare l’inquinamento del suolo, confermare la presenza della videosorveglianza le cui immagini sono state consegnate agli enti preposti alle indagini, illustrare l’attività della guardia della vigilanza presente durante la chiusura dell’azienda, precisare che l’impianto antincendio funziona all’interno dei capannoni non all’esterno, rilevare che l’azienda ha reso obbligatoria per il personale la formazione antincendio per rischio grave. “Abbiamo fatto tutto e di più” afferma Ruggiero ma poi arriva lo scivolone quando un anziano chiede di conoscere le cause dei tre incendi precedenti e se nel 2021 e nel 2022 i principi di incendio sono stati originati da autocombustione dei rifiuti, nessuno sa cosa abbia originato il devastante incendio del 2013. C’è chi alza le braccia, “non è una bella risposta” reagisce spazientito qualcuno ad alta voce, c’è chi chiede che si costituisca un comitato di cittadini. Sono le 22.40 e il clima si surriscalda nel momento in cui, per il prossimo futuro, l’azienda propone di sostituire e ripristinare le attrezzature per rimandare gli interventi mirati a quando si saprà cosa è successo e annuncia una campagna di informazione rivolta ai cittadini per una corretta separazione dei rifiuti per ridurre all’origine il rischio che possano prendere fuoco. “Alla fine è colpa nostra? E’ un’offesa alla nostra intelligenza”. Tralasciando la parte in cui la Presidente di Aimag accenna alla limitata capacità d’azione del Cda per la sospensiva cautelare da parte del Tar perché, dopo i numerosi richiami ad attenersi al tema della serata, proprio a lei sfugge un’affermazione non attinente, a nulla serve che la stessa Ruggiero ribadisca per l’ennesima volta che “non è una guerra noi contro voi, siamo tutti cittadini, siamo tutti utenti”. A ricordare che siamo tutti sullo stesso piano ma con diverse responsabilità è una cittadina “non ci rida in faccia, vogliamo rispetto, lei è al nostro servizio non il contrario, il suo linguaggio non verbale è molto pregiudizievole”. La serata sarebbe sfuggita di mano se il Sindaco Bellelli non fosse intervenuto. “Può essere anche tutto a posto ma vogliamo di più. Se non può esserci rischio zero dobbiamo avvicinarci il più possibile a quel risultato perché è evidente che si è rotto il rapporto di fiducia con la frazione di Fossoli, per la comunità è insopportabile il peso della preoccupazione. Se è vero che l’aria della pianura padana è la più inquinata, noi non vogliamo concorrere a peggiorare quella schifezza che già respiriamo”. Doveva essere l’occasione per fare chiarezza ma la si è sprecata.

Sara Gelli