Sesso e tumori, scardiniamo il tabù

Un cerchio di donne, per le donne. Questo vuol essere Benessere sessuale e tumori femminili: parliamone!, evento organizzato da Amo - Associazione Malati oncologici di Carpi, col patrocinio di Comune e Ausl Modena, giovedì 26 ottobre, a partire dalle 17, all’Auditorium Loria. Un’occasione preziosa per affrontare un argomento che molte donne considerano troppo intimo per essere condiviso. Un tabù che diventa ancor più paralizzante se si accompagna a una diagnosi di tumore. Ma è possibile avere una vita sessuale appagante nonostante la malattia? La riposta è sì, ma il primo passo da compiere consiste nel riassegnare al benessere sessuale il ruolo che gli spetta.

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Giorgia Razzini e Maria Grazia Lazzaretti

Un cerchio di donne, per le donne. Questo vuol essere Benessere sessuale e tumori femminili: parliamone!, evento organizzato da Amo – Associazione Malati oncologici di Carpi, col patrocinio di Comune e Ausl Modena, giovedì 26 ottobre, a partire dalle 17, all’Auditorium Loria. Un’occasione preziosa per affrontare un argomento che molte donne considerano troppo intimo per essere condiviso. Un tabù che diventa ancor più paralizzante se si accompagna a una diagnosi di tumore. Ma è possibile avere una vita sessuale appagante nonostante la malattia? La riposta è sì, ma il primo passo da compiere consiste nel riassegnare al benessere sessuale il ruolo che gli spetta.

“Fare i conti con una diagnosi di tumore prima e con l’impatto delle terapie dopo – spiega la dottoressa Giorgia Razzini, data manager di ricerca clinica della Medicina Oncologica dell’Ospedale Ramazzini di Carpi –  incide fortemente sia a livello psicologico che fisico. Il corpo delle donne si modifica  durante il percorso oncologico e questo si ripercuote anche sulla loro sessualità che, tendenzialmente, viene messa in secondo piano, pur rappresentando un bisogno primario, inficiando quindi la qualità di vita. Un problema che però spesso sono le stesse pazienti a non far emergere nei colloqui coi medici o con le infermiere con cui spesso stringono un rapporto fiduciario. A differenza degli uomini che, a fronte di operazioni alla prostata o al tratto urinario, domandano come queste impatteranno sulla loro vita sessuale, le donne tendono a sacrificare tale aspetto”.

Una rinuncia che poco ha a che vedere col partner bensì con “l’accoglimento del cambiamento subito dal proprio corpo. Le donne devono prima ricominciare a piacersi per  ritrovare intimità e benessere sessuale ”, aggiunge la dottoressa Razzini.

Il 65% delle pazienti che affronta un tumore femminile ha conseguenze correlate: dalla menopausa anticipata a dolori durante la penetrazione, a disfunzioni alle vie genito-urinarie. Problemi che vengono per lo più tenuti celati, quasi rappresentassero un tabù, che può però essere scardinato affrontandolo in modo multidisciplinare. Per tale motivo – sottolinea infatti la dottoressa Razzini – all’evento del 26 ottobre, parteciperanno esperti dalle differenti formazioni. Dal ginecologo allo psicologo, dalla stomaterapista specialista della continenza e del pavimento pelvico all’oncologo. Sarà un congresso atipico, confidenziale, il cui obiettivo primario è quello dell’interazione con le donne e, perchè no, coi loro partner. La narrazione del cancro deve mutare e, in questo, un’associazione come Amo riveste un ruolo fondamentale. La sessualità è vita, rappresenta un bisogno che ci accompagna, seppur modificandosi, per tutta la nostra esistenza, rinunciarvi a priori dopo una diagnosi di tumore, peraltro a fronte di un indice di sopravvivenza oggi altissimo, non è giusto. Un messaggio che Amo porta avanti con forza”.

Nella prima parte del convegno, coordinato dalla dottoressa Maria Grazia Lazzaretti, chirurgo senologo, dopo il saluto iniziale della presidente di Amo, Franca Pirolo, sarà data voce alle parole delle donne, alle loro testimonianze. Spazio poi alla lectio della dottoressa Stefania Piloni, medico specialista in ostetricia e ginecologia che parlerà di Benessere sessuale in menopausa: il supporto delle terapie dolci nei tumori femminili. A seguire una tavola rotonda a cui partecipano Katia Cagossi, medico responsabile Breast Unit Area Nord dell’Ausl di Modena (Impatto delle terapie oncologiche sulla sfera sessuale), Giulia Pellizzari direttore dell’Unità operativa di Ginecologia dell’Ausl di Modena (La terapia ormonale sostitutiva nelle donne con tumore al seno), Monia Ferrari, stomaterapista specialista della continenza e del pavimento pelvico (Disfunzioni sessuali e trattamenti riabilitativi del pavimento pelvico) e la psicologa Dania Barbieri (Desiderio e intimità).

“Le donne quando si ritrovano insieme – conclude la dottoressa Giorgia Razzini – sono potentissime. Hanno una forza incredibile ed è proprio su quella forza che dobbiamo fare leva. Il nostro auspicio è che partecipino numerose, che facciano domande e che, insieme, non abbiano timore a condividere le proprie problematiche e ad esprimere ad alta voce i propri bisogni per riuscire così a spezzare il tabù e per riappropriarsi di un corpo sì cambiato ma ancora capace di dare e ricevere piacere”.

Jessica Bianchi 

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