Terminate le operazioni di spegnimento dell’incendio che ha bruciato 250 tonnellate di plastica, confezionata in balle depositate nell’area esterna della ditta Ca.Re. a Fossoli di Carpi, prosegue il monitoraggio per la rilevazione degli inquinanti da parte di Arpae. “Noi siamo stati attivati dai vigili del fuoco intorno alle 17.30 – spiega Luisa Guerra responsabile Area Prevenzione Ambientale Centro di Arpae – e siamo arrivati sul posto quando l’incendio era ancora in corso. Di norma in queste situazioni facciamo alcuni campionamenti istantanei per controllare la situazione nelle immediate vicinanze. In questo caso abbiamo ricercato monossido di carbonio, ammoniaca, acido cloridrico e composti organici volatili. I campionamenti istantanei servono per verificare i livelli di inquinanti nell’immediatezza dell’evento e hanno riscontrato una modesta presenza di composti organici volatili caratteristici di questi incendi mentre gli altri livelli di inquinanti erano inferiori alla sensibilità strumentale perché quando avvengono questi incendi a causa della temperatura la colonna di fumo spinge verso l’alto gli inquinanti che quindi si disperdono in atmosfera mentre nelle immediate vicinanze non si rilevano livelli elevati”.
Successivamente in accordo con l’Ausl, Arpae ha scelto dei punti per posizionare alcuni campionatori “che rimangono sul posto almeno 24 ore per poi essere cambiati e monitorare le 24 ore successive anche tenendo conto delle variabili condizioni del tempo, in particolare della direzione del vento. Sono stati posizionati in alcune abitazioni più vicine e nelle frazioni di Fabbrico, Rovereto, Novi di Modena, Carpi e Modena. Con questi campionatori si cercano sempre composti organici volatili, l’ammoniaca e le aldeidi”.
In considerazione del fatto che è bruciata plastica “di cui non conosciamo la natura perché erano balle già confezionate, abbiamo installato un campionatore ad alto volume nel cortile delle scuole elementari di Fossoli per la rilevazione dei microinquinanti, diossine, policlorobifenili (PCB) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) caratteristici della combustione della plastica. Utilizzeremo poi anche i dati raccolti dalla stazione di monitoraggio di via Remesina. Infine, in accordo con l’Azienda Usl, faremo dei campioni di vegetali e di terreni per valutare la ricaduta complessiva dell’evento”.
E’ il quarto incendio che interessa la ditta Ca.Re. dove i vigili del fuoco erano intervenuti nella serata di mercoledì 29 giugno 2022 per un incendio all’esterno terminando le operazioni di messa in sicurezza in poche ore; nel 2021 era divampato un incendio nella serata di martedì 23 febbraio sempre poco dopo le 22 ed erano andati a fuoco i rifiuti all’esterno. Il più grave risale al 2013 quando sempre nella serata di un sabato, era il 24 agosto, le fiamme avevano divorato l’intero capannone con danni per milioni di euro e una grande preoccupazione per l’emergenza ambientale esclusa dai campionamenti di Arpae.