Emergenza migranti, Piantedosi in Emilia Romagna: “Valutiamo almeno un Cpr”

Il ministro, riferisce il Presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini subito dopo il numero uno del Viminale, "ha concordato con l'idea che vada potenziata l'accoglienza diffusa. Lui stesso ha escluso la politica dei grandi centri, che non hanno mai funzionato".

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Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi tira dritto sui Cpr: “Ho dato l’incarico ai prefetti di fornire indicazioni per almeno un Cpr per regione”. Parla a Bologna il titolare del Viminale, al termine di quasi due ore di vertice con i prefetti del territorio, il presidente regionale Stefano Bonaccini e i sindaci dei capoluoghi: voci in gran parte critiche sulla gestione dei migranti in Emilia-Romagna e in particolare sulle grandi strutture per ospitarli. Ma Piantedosi non molla sull’obiettivo di collocare almeno un Cpr per ogni regione o anche più. “Ci sono regioni che già ce l’hanno, addirittura un paio come la Puglia”, ricorda. Sul tema, evidenzia, “abbiamo avviato una ricognizione coi prefetti per vedere luoghi che potessero essere più opportunamente destinati a questo tipo di strutture sulle quali crediamo”. Anche qui, sottolinea poi a proposito dell’Emilia-Romagna, “ci saranno valutazioni che ci perverranno dai prefetti del territorio e valuteremo in maniera molto responsabile e laica”. Di più Piantedosi non dice, aspettando che trascorra il mese stabilito per la ricognizione.

Quello coi sindaci emiliano-romagnoli, in gran parte di centrosinistra, è stato un incontro acceso, come ammette lo stesso Piantedosi al termine della riunione in Prefettura. E’ stato “un incontro che io ritengo molto proficuo, costruttivo- dice- Non privo ovviamente di momenti di confronto dialettici importanti, ma devo dire costruttivo come io immaginavo potesse avvenire da queste parti”. A sindaci e presidente di Regione è stato proposto un tavolo di confronto permanente alla presenza del commissario straordinario Valerio Valenti. “Esiste un problema nazionale”, sottolinea Piantedosi, ma si applicherà anche “un metodo emiliano-romagnolo condiviso con i Comuni e con la Regione” sull’emergenza migranti.

“Ho apprezzato che Piantedosi abbia convenuto che non servono i grandi centri” e per quanto riguarda il nodo dei Cpr “non abbiamo sostanzialmente parlato”, assicura il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. D’altra parte “come hanno spiegato bene Luca Zaia e altri miei colleghi non imputabili di essere di centrosinistra, non risolvono il vero problema rispetto a questa enorme accoglienza” richiesta dagli arrivi. In ogni caso il bilancio che tratteggia il governatore e presidente Pd al termine del vertice chiesto e ottenuto stamane con Matteo Piantedosi è cautamente positivo. Il ministro, riferisce Bonaccini presentandosi a microfoni subito dopo il numero uno del Viminale, “ha concordato con l’idea che vada potenziata l’accoglienza diffusa. Lui stesso ha escluso la politica dei grandi centri, che non hanno mai funzionato”. Ma per dare gambe all’accoglienza diffusa servono soldi: “i capitolati non reggono più, quindi servono più risorse”, torna a sottolineare Bonaccini. Una apertura, infine, anche sui minori non accompagnati. “Apprezziamo che il ministro si sia impegnato a chiedere al Governo, e noi lo aiuteremo in questo, di mettere le risorse che oggi non ci sono per finanziare l’accoglienza dei minori, oggi tutta sulle spalle dei Comuni”. Più in generale “prendiamo atto positivamente di alcune risposte a questioni che abbiamo posto. La prima è quella che verrà reso permanente un tavolo istituzionale che da tempo chiedevo tra la Regione, i comuni e ovviamente qualcuno del ministero”. Ma Bonaccini ha anche chiesto che la conferenza delle Regioni si ritrovi “immediatamente col ministero” e anche su questo “ho avuto risposta positiva. Perchè abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo”.

 

 

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