Dal 2 al 5 settembre e nei weekend 9 e 10, 16 e 17 settembre aprirà la mostra Emozioni d’arte di Daria Bignozzi dedicata alla sua memoria.
La mostra sarà allestita nel teatro di Vallalta via Rocca a Concordia sulla Secchia con inaugurazione sabato 2 alle ore 17:30. Saranno esposte tele , ceramiche e manufatti.
Che cosa era l’arte per Daria? Era la proiezione della sua anima. Ma era anche la sua voce, il suo modo di esprimersi, che della voce ha le inflessioni, i toni, le tensioni.
Questo rapporto tra Arte e Parola può essere una chiave per interpretare l’opera di Daria Bignozzi.
Nell’ultimo periodo Daria si dedicava con particolare cura al caviardage, che consiste nell’enucleare un testo poetico personale, usando le parole di un libro aperto a caso. I libri su cui lavorava Daria erano stati acquistati sulle bancarelle di un mercatino, attirata da un angolo smangiato della copertina o da una muffa che disegnava un geroglifico misterioso. Daria decorava il testo del caviardage con piccoli disegni che ornavano gli orli e i piè di pagina. Un altro aspetto che unisce Arte e Parola è la metafora. Fino agli ultimi giorni Daria ha seguito webinar sull’illustrazione di libri per ragazzi. Diceva che non si tratta solamente di raffigurare un testo, ma di trovare metafore che facciano emergere il suo significato e incontrare parole e immagini. Lo cercava nelle fiabe, dove in maniera ancestrale la parola si fa racconto e le immagini diventano sogni.
Questa atmosfera fiabesca caratterizza tante creazioni: sono angeli, pettirossi, gioielli, ma anche volti inquietanti che emergono da tazze e cornici. Però sarebbe riduttivo fermarsi a questo aspetto fiabesco, perché la malattia l’aveva messa di fronte alla tragicità del dolore, e lei non si era tirata indietro.
Arte e Parola sono anche quelle dell’insegnante di Disegno e Storia dell’Arte, che cerca di far passare con l’esempio gli insegnamenti. In questo senso acquista un particolare significato uno dei suoi ultimi messaggi scritto in chat: “Videogioco, simulazioni, realtà virtuale: è sempre vero che sia migliore? Meno video, più giochi e più libri”.
Un appello a non chiudersi nella tecnologia e a riscoprire il piacere di un libro sfogliato insieme o letto in profonda solitudine, un appello alla manualità e a scrivere un ricordo sulle pagine dei giorni passati.
Il ricavato della vendita delle opere sarà devoluto alla fondazione ANT Italia – Delegazione di Mirandola Camillo de Lellis.
Vanni Bortoli