Carpi città turistica? C’è ancora tanto lavoro da fare

Stando ai dati riportati sul sito della Regione Emilia Romagna e relativi ai primi sei mesi dei 2023, la Corte dei Pio sarebbe stata visitata da 19.864 turisti (di cui 5.271 stranieri), con un trend di crescita del 21,8% in più rispetto all’anno precedente. Per una visita di Palazzo Pio bastano poche ore… puntare tutto solo sui “vecchi” muri sarebbe un errore. Occorrono più marketing territoriale di sistema e meno proposte calate dall’alto delle singole torri.

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Foto di Fabrizio Bizzarri

Carpi è – o non è – una città turistica? Stando ai dati riportati sul sito della Regione Emilia Romagna e relativi ai primi sei mesi dei 2023, la Corte dei Pio sarebbe stata visitata da 19.864 turisti (di cui 5.271 stranieri), con un trend di crescita del 21,8% in più rispetto all’anno precedente. Modena ne segna 159.443 (du cui 52.199 stranieri). Impossibile sapere se nella “conta” compaiano anche gli studenti in gita e se i ragazzi vengano conteggiati ogni qualvolta visitino un differente istituto culturale (tra presenze e persone c’è una sostanziale differenza) ma la Regione riporta un altro dato piuttosto confortante: i pernottamenti negli esercizi ricettivi cittadini sono stati, nel periodo gennaio – giugno, 28.658 segnando così un +22,9% rispetto al 2022. I servizi extra alberghieri (ndr – rientrano in questo gruppo alloggi privati in affitto gestiti in forma imprenditoriale) si attestano invece a quota 9.239, solo +2% rispetto al 2022. Insomma un turismo che non sarebbe solo “mordi e fuggi”. A esprimere soddisfazione è la vice sindaco Stefania Gasparini: “i dati presentati sono molto buoni per la nostra città e sono il frutto di un percorso fatto di marketing territoriale, eventi e cultura costruito in sinergia tra pubblico e privato. Siamo anche consapevoli che per renderli strutturali dobbiamo agire su alcuni fronti come ad esempio quello dei taxi, infatti con la ripresa sarà uno dei temi che affronteremo assieme ai soggetti competenti”. Il margine di crescita è potenzialmente enorme: fare sistema è indispensabile per catalizzare interessi differenti e trattenere più a lungo i turisti in città. 

Per una visita di Palazzo Pio bastano poche ore… puntare tutto solo sui “vecchi” muri sarebbe un errore. Certo ci sono le piazze, il Castello, le chiese ma perché non proporre anche un pacchetto che includa i percorsi della memoria e l’Oasi la Francesa (a pochi passi dal campo di Fossoli) e magari pure i canali della Bonifica da percorrere in bicicletta seguendo itinerari del gusto alla scoperta di cantine e caseifici… Perchè non inserire corsi di alcune ore con sfogline e rezdore per scoprire i segreti per realizzare una pasta ripiena e un gnocco fritto perfetti? Magari con pranzo o cena inclusi! Insomma più marketing territoriale di sistema e meno proposte calate dall’alto delle singole torri. 

“Un primo esempio di sinergia è quello fatto con Modena Tour. Taste Carpi era una rassegna che coniugava un programma di concerti serali in centro storico a Carpi con esperienze che permettevano di conoscere la storia della città e di degustare i prodotti tipici del territorio. Una strada che intendiamo perseguire”, aggiunge la vice sindaco.

La sfida è quella di riuscire a portare qui qualche turista in più e a tenercelo stretto per almeno due giorni per avere una reale ricaduta sull’indotto.

Certo i numeri di Modena sono fuori dalla nostra portata ma sapere che Formigine ha registrato nei primi sei mesi dell’anno 25.197 turisti (di cui 6.415 stranieri) e un totale di pernottamenti pari a 74.380, tra esercizi alberghieri ed extra alberghieri, dovrebbe farci riflettere. Aldilà della vicinanza a Maranello (che segna 30.147 turisti in sei mesi di cui oltre la metà stranieri, ma la Ferrari non ha certo bisogno di presentazioni), cosa c’è da vedere a Formigine (non se ne abbiano a male i formiginesi)? Digitate su Google “cosa vedere a Formigine” e scoprirete cosa sia il marketing territoriale con tanto di giro in elicottero. 

Jessica Bianchi 

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