Da Misano a Modena in treno per uccidere una donna conosciuta online: per lui 5 anni di carcere

E’ stato condannato ieri a cinque anni e due mesi di reclusione il 30enne di origine rumena di Misano Adriatico finito in manette il 17 dicembre 2022, con l’accusa di tentato omicidio e minacce ai danni di una connazionale residente a Carpi.

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Foto di repertorio

E’ stato condannato ieri a cinque anni e due mesi di reclusione il 30enne di origine rumena di Misano Adriatico finito in manette il 17 dicembre 2022, con l’accusa di tentato omicidio e minacce ai danni di una connazionale residente a Carpi. I due, dopo essersi conosciuti su un sito di incontri, avevano deciso di incontrarsi a Modena ma qualcosa era andato storto. La donna, una 34enne, infatti aveva deciso di annullare tutto spaventata per l’atteggiamento sempre più aggressivo e insistente dell’uomo. Da quel momento l’indagato, un trentenne, aveva iniziato a ingiuriarla, minacciandola ripetutamente anche di morte per costringerla a modificare la decisione. Infine sabato 17 dicembre 2022, l’uomo aveva deciso di recarsi comunque a Modena  dopo aver nuovamente minacciato di morte la donna attraverso una video chat nella quale le mostrava il coltello da cucina che avrebbe utilizzato contro di lei. L’indagato era quindi salito a bordo di un treno regionale da Misano in direzione Modena e durante il viaggio, al telefono, in rumeno e ad alta voce, aveva più volte ribadito la sua volontà di ucciderla. Durante il tragitto, un passeggero minorenne rumeno dopo aver compreso il contenuto delle conversazioni in lingua rumena aveva deciso, dimostrando coraggio e uno spiccato senso civico, di contattare il 112. Gli agenti della Polfer di Modena, unitamente ad agenti del Commissariato di Carpi e della Squadra Mobile di Modena, grazie alle descrizioni fornite, avevano così potuto individuare e fermare il trentenne in stazione e, dopo averlo sottoposto a una perquisizione personale, gli hanno trovato un grosso coltello da cucina e un altro attrezzo da punta e taglio, immediatamente sequestrati. La richiesta da parte del Pm era stata per una pena di 10 anni, ma il giudice del Tribunale di Modena ha ritenuto di abbassare quella previsione. 

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