Tutti pensano al proprio orticello, pochissimi pensano ad Aimag

L’Assemblea dei soci di Aimag in programma domani (29 giugno) sarà il primo banco di prova per discutere a fondo del bilancio 2022 e delle scelte da fare nell’interesse dei cittadini a cui Aimag, in quanto bene comune, appartiene.

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Se mai fosse stata necessaria un’ulteriore conferma, il pronunciamento di Atersir arrivato ieri (27 giugno) è lapidario. In calce a un chiarimento rispetto alla gara per l’affidamento del servizio rifiuti, l’Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti scrive che “il rinnovo del patto di sindacato è condizione necessaria perché si possa procedere con la gara a doppio oggetto come richiesta dal territorio, in quanto diversamente il controllo pubblico della società non sarebbe garantito, tra le altre cose, nemmeno rispetto alla governance”.

Il patto tra i ventuno Sindaci dei Comuni soci di Aimag però non è stato ancora rinnovato e nemmeno nell’incontro di ieri si sono verificate le condizioni di fiducia e dialogo necessarie: l’Assemblea dei soci di Aimag in programma domani (29 giugno) sarà il primo banco di prova per discutere a fondo del bilancio 2022 e delle scelte da fare nell’interesse dei cittadini a cui Aimag, in quanto bene comune, appartiene. Cosa si intenda per bene comune, nel caso in cui i Sindaci l’abbiano dimenticato, lo ha ribadito il prof. Zamagni di recente ospite a Carpi precisando che ognuno persegue il suo vantaggio, ma in modo che anche altri abbiano il loro, a contrasto della disuguaglianza e della logica di una finanza che, trasferendo soldi da uno all’altro, non produce valore.

Considerando l’epoca in cui stiamo vivendo, i Sindaci non possono lavarsene le mani rinunciando a esercitare un forte controllo pubblico su Aimag condizionandone le decisioni nell’interesse dei loro cittadini. Il fatto che si sia creata una frattura tra Sindaci, da una parte quelli della Bassa modenese e mantovana e dall’altra quelli dell’Unione Terre d’Argine con Bomporto e Bastiglia, determinata da dissapori, ripicche e dimostrazioni di forza riporta la questione entro i termini personalistici e utilitaristici di una politica che non riesce più a guardare oltre. È in gioco il futuro di Aimag ma c’è chi non riesce a uscire dall’angolo del ring.

C’è tempo per dare spazio al buon senso – è l’appello del Comitato Aimag per il territorio – per dialogare serenamente sui risultati di bilancio rinviando l’elezione del consiglio di amministrazione a quando tutti i punti avranno trovato un’adeguata risposta tecnica o politica che sia, ma una risposta capace di ricreare armonia: quanto contano le dimensioni aziendali? Quale è l’interesse pubblico di far passare il controllo a Hera? A che serve la maggioranza se si perde il controllo? Si è considerato che la presenza di soggetti di nomina di soci privati avrebbe come prima conseguenza la perdita della concessione del servizio rifiuti come ribadito da Atersir?

 

 

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