Piccoli tesori a portata di mano, il racconto della 3CI del Vinci

La 3CI dell’Itis Leonardo da Vinci, il 4 maggio, ha partecipato a una visita guidata, per alternare le lezioni frontali all'esperienza sul campo, incoraggiati dal docente di Italiano e Storia, professor Antonio Santacroce, organizzatore del progetto, coadiuvato dai professori Manfredi Brusca e Marida Di Prima. Gli studenti hanno visitato due luoghi importanti della città: il Museo Diocesano e la Pieve della Sagra.

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La 3CI dell’Itis Leonardo da Vinci, il 4 maggio, ha partecipato a una visita guidata, per alternare le lezioni frontali all’esperienza sul campo, incoraggiati dal docente di Italiano e Storia, professor Antonio Santacroce, organizzatore del progetto, coadiuvato dai professori Manfredi Brusca e Marida Di Prima. Gli studenti hanno visitato due luoghi importanti della città: il Museo Diocesano, all’interno della Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, e la Pieve della Sagra. 

Accolti dal Direttore del museo, Dottor Andrea Beltrami, hanno potuto ammirare le opere d’arte esposte all’interno, tra cui alcune reliquie e manufatti, nonché scoprire, in maniera interattiva, l’arte della scagliola, tipica del nostro territorio. Fil rouge dell’uscita è stato la scoperta dei siti carpigiani legati alla figura dei Gesuiti. Infatti, in questi luoghi sacri, hanno potuto approfondire alcuni aspetti del programma scolastico sulla Controriforma ed arricchire la loro pagina Instagram. Questa giornata dedicata alla cultura è servita per staccare dalle consuete lezioni scolastiche ed ha rappresentato l’apice di un percorso di flipped-classroom, volto a promuovere, presso le nuove generazioni, la conoscenza del territorio e delle sue bellezze artistico-culturali, spesso ignote ai più. I ragazzi hanno imparato qualcosa non all’interno di quattro mura, ma “all’aria aperta”, riuscendo a toccare con mano, sia in senso metaforico che letterale, quindi con una “lezione interattiva”, il cultural heritage di Carpi. Tutto in maniera totalmente gratuita.

Per “assaporare” un po’ di cultura non bisogna spendere un patrimonio, viaggiando fuori sede, ma basta guardarsi intorno, anche per comprendere meglio la città in cui si vive.

“Ho voluto fortemente questa uscita didattica – commenta il professor Antonio Santacroce – per dimostrare che per apprendere la cultura in modo autentico non occorrono mete di facile richiamo, ma, a volte, basta “accontentarsi” di quello che ci circonda. La prima domanda posta ai ragazzi è stata se fossero mai entrati al Museo Diocesano, sebbene vi fossero passati dinanzi centinaia di volte, e la risposta è stata unanimemente negativa. I ragazzi, che molto spesso consideriamo superficiali, hanno aderito con entusiasmo, nella loro quasi totalità all’iniziativa, nonostante non fosse obbligatoria e svolta in orario extra-scolastico. Sono pienamente convinto che basti spronarli e renderli protagonisti, non solo fruitori passivi, per riuscire a coinvolgerli. Spero che tale esperienza funga solo da apripista per le successive. Un grazie al dottor Beltrami e ai volontari della Sagra, in particolare alla signora Ernestina, che con il loro prezioso e indispensabile contributo hanno reso possibile tutto ciò”.