L’oasi del Centro Riabilitativo Loto nella frazione di Budrione è stato il meraviglioso palcoscenico dell’evento conclusivo del progetto “Re-intrecciare legami di comunità”: nella mattinata di sabato 6 maggio in quest’ambiente immerso nella natura, in piena campagna, al termine della strada via Budrione Migliarina est, tra i bellissimi esemplari di alpaca guidati da Silvia Gozzi, riabilitatrice psichiatrica, è avvenuto il prezioso scambio relazionale tra tutti i protagonisti coinvolti durante il percorso iniziato nel mese di novembre scorso. Ci sono gli anziani ospiti della CRA Il Carpine insieme agli operatori, i bambini della Scuola d’Infanzia Aida e Umberto Bassi di Budrione, insieme alle insegnanti, e i disabili adulti non gravi del Centro Diurno Il Colibrì di Novellara.
Dopo due anni di pandemia e distanziamento sociale, ora è il momento di ri-costruire relazioni con l’altro e vivere esperienze insieme. “Come insegnanti – spiega Cinzia Ruggeri della Scuola d’Infanzia di Budrione – ci siamo chieste come favorire l’interesse per l’altro per una crescita sana e autentica dei nostri bambini.
Non solo la scuola ma l’intera comunità ha un ruolo cruciale in questo processo. Anche gli anziani hanno sofferto nel periodo pandemico e nello scambio generazione coi più piccoli sentono di avere qualcosa di significativo da trasmettere: un senso di identità e di prospettiva storica che sono venute a mancare con l’estinzione della famiglia di tipo patriarcale”.
I disabili adulti del Centro Diurno Il Colibrì hanno svolto insieme ai bambini della Scuola d’Infanzia di Budrione i laboratori naturali all’oasi Loto: collaborare ha accorciato le distanze perché “ci siamo resi conto che dopotutto amiamo fare le stesse cose e ci sentiamo allo stesso modo quando stiamo insieme”.
Brilla una nuova luce nello sguardo degli anziani per l’entusiasmo di stare insieme ad altri condividendo esperienze spontanee che permettono di aiutarsi vicendevolmente.
All’evento conclusivo del progetto, sabato 6 maggio, hanno partecipato il Coro delle Mondine di Novi e Gianluca Magnani, voce e chitarra dei Flexus, insieme ad alcuni componenti del gruppo: hanno cantato insieme brani della tradizione coinvolgendo i bambini e i loro genitori ma anche gli anziani che quelle canzoni le sanno a memoria ancora benissimo per ricordare che la storia è il filo conduttore che lega tutte le generazioni.
Sara Gelli