La lezione più grande del Piccolo Principe? Andare oltre le apparenze

Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi, parola del Piccolo Principe. Una frase, quella del racconto più famoso di Antoine de Saint-Exupéry che ha ispirato il progetto nato tra le mura della Scuola media Odoardo Focherini e che si è trasformato nella deliziosa mostra Il Piccolo Principe in 3D, allestita fino al 5 maggio nei locali dell’istituto.

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Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi, parola del Piccolo Principe. Una frase, quella del racconto più famoso di Antoine de Saint-Exupéry che ha ispirato il progetto nato tra le mura della Scuola media Odoardo Focherini e che si è trasformato nella deliziosa mostra Il Piccolo Principe in 3D.  “Questa esposizione – ha spiegato la dirigente scolastica Federica Ansaloni – è il frutto di un lungo e articolato progetto didattico che ha coinvolto alcuni alunni del gruppo di sostegno con i loro compagni, sotto la guida attenta del team degli educatori unitamente ad alcuni docenti. Un’occasione importante per portare all’esterno quanto viene fatto tra i banchi di scuola” dal momento che la mostra, resa possibile grazie al contributo di Associazione Disabili e Familiari ADIFA e Domus Assistenza, offre ai ragazzi impegnati nel laboratorio l’opportunità di raccontare questa bella esperienza all’insegna dell’inclusività e della collaborazione.

“Insieme ai nostri cinque artisti e ai loro compagni – sottolinea l’educatrice Deborah Leggiero – abbiamo letto il libro e, al termine di ogni capitolo, ci siamo presi il tempo necessario per riflettere e discuterne insieme. Il Piccolo Principe offre numerosi spunti e ci ha dato modo di parlare di amicizia, di amore, del senso della vita. Dopodiché, grazie ad Adifa che si è fatta carico dell’acquisto dei materiali, i ragazzi si sono messi al lavoro creando i manufatti che oggi sono esposti in mostra e che raccontano, attraverso oggetti e disegni, i passaggi più significativi del testo. Hanno utilizzato tecniche e materiali differenti, passando dal mosaico all’acquerello, maneggiando sabbia, sassi, vetro, pasta di sale… un modo per sperimentare la bellezza della manualità, in un clima collaborativo e ludico. Hanno fatto squadra con interesse e passione e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

Il Piccolo principe è un libro “semplice ma profondo. Pagine che ci invitano – ha concluso la vice presidente di Adifa, Marianna Carlino – a guardare oltre. A non fermarci a ciò che vedono gli occhi ma di andare oltre le apparenze. D’altronde l’essenziale è invisibile agli occhi come ci insegna il Piccolo principe e la parte migliore di noi spesso non traspare a prima vista. Imparare a osservare le cose e le persone sotto una nuova luce è importante soprattutto quando ci si approccia al mondo della disabilità. Ben vengano dunque progetti belli come questo”. 

La mostra resterà allestita nei locali della scuola fino al 5 maggio. Poi, dal 6 al 10 maggio andrà ad abitare gli spazi della Casa del Volontariato in viale Peruzzi 22 (Sala 47 – secondo piano), dalle 9 alle 12 con possibili visite guidate su prenotazione.

Jessica Bianchi 

 

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