Dopo mesi di annunci e promesse, per ora la Polizia di Stato modenese non beneficerà dell’elevazione di fascia che avrebbe portato a un incremento degli organici e degli operatori.
“L’unica elevazione che abbiamo visto in questi mesi – afferma il segretario del Silp Cgil Vincenzo Palladino – è il carico di lavoro necessario a fronteggiare la continua richiesta di sicurezza da parte del nostro territorio, sostenuto da tutti gli uffici investigativi, burocratici e logistici della Polizia di Stato della provincia di Modena. A quanto pare la situazione della sicurezza del nostro territorio non preoccupa i vertici ministeriali e governativi, nonostante i tanti appelli fatti negli ultimi anni dalla politica locale, dai sindacati di polizia e dalle istituzioni, per evidenziare le criticità relative ai reati commessi sul territorio, alla gestione dell’ordine pubblico, e al collasso dei settori amministrativi dei passaporti e dell’immigrazione”.
C’è delusione anche sul capitolo assunzioni straordinarie previste nello stesso Consiglio dei Ministri del 6 aprile, che incrementerebbe di 1.000 unità nel periodo 2023-2026 gli organici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza a fronte di migliaia di poliziotti che nei prossimi anni andranno in pensione.
“Ci chiediamo – spiega il segretario del Silp Cgil – qual sia la visione strategica in Italia per il Settore Sicurezza e nello specifico per la Polizia di Stato, che ha visto in questi anni pagare scelte politiche suicide e poco lungimiranti quali il blocco del turn over, la mancanza di concorsi per le assunzioni, il ricorso ai militari per il pattugliamento delle città, la legge Madia che ha addirittura ridotto il numero delle piante organiche”.
Come da tempo sostiene il Silp Cgil il tema della sicurezza e delle Forze di Polizia non può essere argomento di interesse primario solo nelle campagne elettorali, senza mai arrivare ad una programmazione seria e funzionale per restituire ai cittadini una sicurezza reale e fondata su principi democratici.