Giorno del Ricordo: gli appuntamenti della Fondazione Fossoli

Domenica 12 febbraio, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, sarà visitabile, presso l’ex Sinagoga di Carpi, la mostra virtuale ll confine più lungo. Dai conflitti alla riconciliazione sulla frontiera adriatica.

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Identità di confine. Storia dell’Istria e degli istriani dal 1943 a oggi: questo il titolo del libro di Mila Orlić la cui presentazione darà avvio, venerdì 10 febbraio, al programma di iniziative promosso dalla Fondazione Fossoli in occasione del Giorno del Ricordo.

L’incontro, che si terrà alle 17 a Modena, presso la Sala Manifattura della Residenza San Filippo Neri (in via Sant’Orsola 58), è realizzato in collaborazione con Istituto storico di Modena in collaborazione con Fondazione Fossoli e il patrocinio dell’Università di Modena e Reggio Emilia. A dialogare con l’autrice sarà Lorenzo Bertucelli, Direttore del Dipartimento di Studi linguistici e culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il testo di Orlić propone una nuova prospettiva sulla storia dell’Istria, tra il crollo del regime fascista e il dopoguerra, con l’uso di inedite fonti jugoslave provenienti dagli archivi croati e serbi. Attraverso l’analisi delle dinamiche di instaurazione del potere popolare e delle loro interazioni con una società locale plurilinguistica, l’autrice mette in luce la complessità di una regione di confine, caratterizzata da molteplici, mutevoli e spesso indefinibili forme d’identificazione. Lo sguardo dal basso permette di ricostruire una varietà di relazioni sociali e culturali irriducibili alle categorie nazionali e alle rappresentazioni nazionaliste, nel contesto di definizione dei nuovi confini tra Italia e Jugoslavia nel secondo dopoguerra. Il libro offre, infine, una riflessione critica sull’impatto pubblico di questi temi, analizzando la problematica integrazione dei profughi istriani nell’Italia del dopoguerra e indagando l’intreccio delle loro narrazioni da “esuli” con le più recenti politiche della memoria.

Domenica 12 febbraio, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, sarà visitabile, presso l’ex Sinagoga di Carpi, la mostra virtuale ll confine più lungo. Dai conflitti alla riconciliazione sulla frontiera adriatica. L’obiettivo della mostra fa riferimento alle indicazioni fornite dalla legge istitutiva del Giorno del Ricordo ed è quello di offrire al visitatore un’introduzione rigorosa, ma nel contempo facilmente accessibile, alla complessa storia delle terre dell’Adriatico orientale nel corso dell’800 e del ‘900. L’intento dei curatori è quello di mettere al servizio dell’utente una mostra usufruibile a più livelli. La frontiera adriatica è terra di sovrapposizione fra mondo latino, germanico e slavo, con importanti presenze ungheresi e aperta agli influssi delle altre riviere mediterranee. Dove vi è sovrapposizione nascono gli incroci di lingue, tradizioni, religioni: ne possono seguire incontri fecondi sul piano materiale e culturale, arricchimenti reciproci e importanti esperienze di tolleranza e cosmopolitismo. In tempi di crisi, invece, le diversità possono generare conflitti e dalla fine dell’800 sino alla metà del 900 la dimensione conflittuale è stata, purtroppo, decisamente prevalente, provocando lutti immensi e depositando memorie dolenti. Con il nuovo secolo, però, molte cose sono cambiate: si fa strada l’idea di una comune cittadinanza europea, e le medesime terra hanno visto finalmente delinearsi percorsi significativi di riconciliazione fra i popoli.

A seguire, lunedì 13 febbraio, alle 15, presso l’ex Sinagoga di Carpi si terrà l’incontro di formazione per docenti legato alla mostra: relatore sarà Fabio Todero, IRSREC Friuli Venezia Giulia. Ai partecipanti accreditati che ne faranno richiesta, verranno rilasciati attestati di partecipazione.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.

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