Galeotta fu una Poléball, ovvero una pallina Pokemon, decorata con le perline a fusione, ricevuta in dono da un’ex fidanzata. E’ così che Giancarlo Platania, 26 anni, diplomato all’Istituto alberghiero e dipendente in una catena di fast-food, ha scoperto il mondo degli hamabeads e la sua passione per questa forma d’arte, iniziando a realizzare quadri di diverse dimensioni e oggetti decorativi, e a partecipare a fiere del settore.
Giancarlo, qual è stata la prima opera che hai realizzato con la tecnica delle perline a fusione?
“Sono stati dei personaggi Pokemon bidimensionali che ho regalato al mio migliore amico per il suo compleanno. Da lì è stato un crescendo in termini di produzione: prima altri piccoli oggetti come portachiavi, orecchini, accessori, e poi quadri di perline incollati successivamente su tela a sua volta dipinta e decorata. In concomitanza ho aperto anche una pagina Instagram Bit and Dungeon, in cui condivido di volta in volta le mie creazioni, e ho iniziato a portare i miei lavori alle fiere, partendo da quelle piccole di paese per arrivare a quelle grandi di settore come il Bologna Nerd Show, ovvero il festival del fumetto e della cultura pop a 360° a cui parteciperò anche quest’anno con un mio stand l’11 e il 12 febbraio”.
Come realizzi le tue opere e quanto tempo ci dedichi?
“Ogni quadro è fatto interamente a mano. Prima preparo il disegno tramite un programma a computer, poi traccio lo schema sulla base e, a quel punto, inizio a sistemare le perline una a una, o al massimo per coppia. Infine, passo lo stiro.
Sono opere delicate che devono stare lontane da fonti di calore e maneggiate con cura per evitare che si spezzino o si danneggino. Ogni lavoro è unico e richiede molta pazienza e precisione. Di solito i soggetti sono presi dal mondo dei videogiochi o dei fumetti, ma su richiesta realizzo anche ritratti di persone o animali e paesaggi ricavati da foto. Per i quadri più piccoli di 30×30 cm impiego circo cinque ore, mentre per quelli più grandi di 60×60 e di 80×100 anche venti o trenta ore”.
Progetti per il futuro?
“Non ho mai fatto studi artistici, ma grazie alla tecnica delle perline a fusione, ho scoperto che vorrei iniziare. Il primo progetto in cui mi cimenterò è un corso di disegno alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia. In futuro mi piacerebbe fare dell’arte un lavoro a tempo pieno o, almeno, un lavoro che sia parte integrante della mia vita. Grazie a chiunque mi abbia sostenuto o mi sosterrà”.
Chiara Sorrentino