Modena saluta il 2022 con una festa di Capodanno a cielo aperto che unisce il mito, l’arte e le nuove tecnologie con due installazioni digitali e uno spettacolo di danza aerea, nella quale, come già lo scorso anno, sarà protagonista il sito Unesco con piazza Grande, il Duomo e la Ghirlandina. E con l’arrivo del 2023 si inaugura anche una nuova tradizione con il Concerto di Capodanno al Teatro Comunale Pavarotti-Freni (l’1 gennaio, alle 17.30) della Filarmonica del Teatro diretta dal maestro Hirofumi Yoshida.
Interminati spazi e sovrumani silenzi sono le parole, tratte dall’Infinito di Giacomo Leopardi, che ispirano le tre iniziative in programma, promosse dal Comune, con il contributo di Fondazione di Modena, e curate da Ater Fondazione. Il filo conduttore dei diversi appuntamenti è il cambiamento climatico, con l’intenzione di lasciarsi alle spalle ciò che ha messo a dura prova il pianeta nel 2022 per entrare nel 2023 immaginandosi un mondo più sostenibile.
La notte dell’ultimo dell’anno sarà festeggiata ballando nel cielo con lo spettacolo di danza aerea della compagnia francese Retouramont, pioniera della danza verticale, che avrà luogo in piazza Grande. La performance, che inizia alle 23.30, dura circa quaranta minuti ed è divisa in due parti con in mezzo il brindisi di Capodanno, si intitola Clairière Urbaine, che letteralmente significa “radura urbana” e rimanda agli “interminati spazi” di ascendenza leopardiana. L’idea alla base dello spettacolo è il dialogo tra i corpi umani e la monumentalità di un luogo simbolo come piazza Grande, con i danzatori che, issati su corde, attraverseranno lo spazio tra la torre dell’orologio di Palazzo comunale e il palazzo della banca Unicredit, progettato negli Anni ’60 da Gio Ponti.
Proseguono, invece, fino al 3 gennaio le due installazioni digitali: in continuità con lo scorso Capodanno, anche per la fine del 2022 il lato nord della Cattedrale, che affaccia su piazza Grande, diventa la tela sulla quale prende vita un videomapping narrativo realizzato da Carlo Cerri e dallo studio Ooops. Il tema è il mito di Fetonte che pretese dal padre Apollo di guidare il Carro del Sole ma, giovane e inesperto com’era, perse il controllo dei cavalli e si avvicinò troppo alla Terra, asciugandone i fiumi, bruciando le foreste e incendiando il suolo.
E in piazza Torre, a lato della Torre Ghirlandina, troverà spazio l’installazione digitale Un mondo diverso, curata dalla compagnia Tpo di Prato. Ispirata all’omonimo libro del fotografo Stefano Unthertiner realizzato alle isole Svalbard, è una proiezione di grande formato che propone al pubblico un’esperienza sensoriale immersiva: la piazzetta sarà trasformata in un grande set invernale, una distesa di ghiaccio che invade l’architettura storica della città trasportando i partecipanti in un mondo diverso, dove la neve e il paesaggio artico saranno così vicini che sembrerà di poterli toccare. Un set di telecamere monitorerà alcune aree della piazza dove adulti e bambini, con il movimento del corpo, potranno interagire con suoni e immagini, determinandone la forma.