Prosegue proficuamente la collaborazione tra l’Oasi La Francesa di Carpi e l’Università degli studi di Bologna. L’ultimo progetto in cui i due soggetti hanno unito le forze ha visto la nascita di due cartelloni didattici già posizionati lungo il percorso natura dell’oasi e che dalla prossima riapertura, a primavera, offriranno ulteriori spunti di riflessione ai visitatori. A realizzarli, dopo una articolata ricerca, è stata la dottoressa carpigiana Elena Barezzi, studentessa del Corso di Laurea magistrale in Biodiversità ed Evoluzione: “Elena – spiega Franco Losi, presidente di PandaCarpi, associazione che gestisce l’area rinaturalizzata alle porte della nostra città – ha realizzato un cartellone dedicato alle specie di Passeriformi tipiche della Pianura Padana e facilmente avvistabili alla Francesa, mentre il secondo spiega in modo dettagliato come si produce il compost con focus sui detritivori che partecipano al processo di formazione dell’humus”. La collaborazione con UniBo però non si ferma: “l’ateneo ha infatti incaricato la dottoressa Barezzi di effettuare ulteriori studi e ricerche presso l’oasi e realizzare nuovi cartelli informativi al fine di divulgare al meglio la conoscenza della natura della nostra terra”, conclude Losi.
Elena Barezzi, nella tesina che ha poi portato alla creazione fattiva della cartellonistica, dopo aver ripercorso la storia dell’oasi, nata nel 2005, sottolinea “l’importanza di crearvi una serie di poster illustrativi per evidenziare le zone di maggior interesse all’interno del percorso didattico dell’area” di forte interesse naturalistico nonché prezioso scrigno di biodiversità.
Il primo poster è quello dedicato ai Passeriformi: “negli ultimi anni – scrive la dottoressa Elena Barezzi – stiamo assistendo a un rapido declino e all’estinzione di numerose specie di Passeriformi. Fornire ai visitatori delle conoscenze di base potrebbe portare, in futuro, alla realizzazione di progetti di Citizen Science finalizzati a censire le principali specie e programmare tempestivamente interventi utili alla loro tutela”.
L’attrazione principale dell’oasi è senza dubbio il capanno di avvistamento dell’avifauna al punto che, prosegue Barezzi, “molti turisti vi si recano esclusivamente per osservare gli uccelli acquatici, dimostrando minor interesse per quelli terrestri. La realizzazione di poster scientifici da inserire nei principali punti di interesse del percorso didattico si spera possa suscitare l’attenzione dei visitatori a percorrere anche il sentiero”.
La prima fase di sviluppo del poster si è focalizzata sulla ricerca e sull’identificazione delle specie di Passeriformi presenti in Pianura Padana. “A tal proposito sono stati consultati gli archivi digitali di tutti gli scatti effettuati all’oasi dai volontari del PandaCarpi nel corso degli anni. Dopo averle selezionate, le foto sono poi state esaminate più meticolosamente con l’ausilio di enciclopedie on line e cartacee. 23 le specie individuate come le più rappresentative dell’ordine per le quali sono poi state definite le principali peculiarità”.
J.B.