L’umorismo, si sa, è la medicina più potente per lo spirito. Lo sa bene il vignettista carpigiano Oscar Sacchi che, nel suo ultimo libro Lei è sano come un pesce (Festina Lente Edizioni), compie un immaginario e divertente viaggio in vari reparti di un fantomatico ospedale per raccogliere e collezionare in altrettante vignette una ricca serie di spunti (tragi)comici.
Un’analisi attenta che tratteggia con ironia il mondo della sanità, fatto di pazienti e medici. Una parodia della vita in corsia nella quale si muove una variegata “fauna” di scientifica umanità che si confronta con pazienti allo sbando o quasi. Pagine che celebrano vizi e virtù della nostra sanità pubblica o, perlomeno, di quel che ne resta. Con fine umorismo Sacchi, attraverso le sue vignette, regala uno spaccato della nostra società e delle nostre debolezze nel momento del bisogno. Piccole storie di vita vissuta che popolano quotidianamente le strutture sanitarie. Grazie alla lente deformante dell’umorismo si può imparare a sdrammatizzare la paura legata a visite, esami e ricoveri e, allo stesso tempo, sorridere dei piccoli incidenti di percorso che spesso connotano le esperienze ospedaliere.
Suddiviso per capitoli, Lei è sano come un pesce, si snoda partendo, inevitabilmente, da C’era una volta la pandemia per passare poi a In ospedale e Gironzolando per i reparti. Chiude il libro Ma la sanità e altre storie bizzarre (ma vere) una piccola rassegna di “comicità involontaria”, realizzata dall’autore nel corso degli anni, sforbiciando qua e là da quotidiani e periodici i titoli di cronaca – sanitaria e non – più bizzarri.
J.B.