Il 20 ottobre prende il via Memoria breve – Pratiche che non si insegnano ma si esercitano un nuovo progetto ideato e organizzato dall’Associazione Culturale AppenAppena – Aps sul tema della memoria, con il contributo di Regione Emilia Romagna e il patrocinio del Comune di Carpi, in collaborazione con Istituto storico di Modena, Anpi Carpi e Circolo Arci Menotti: una rassegna con spettacoli e incontri che si svolgerà in diversi luoghi della città di Carpi da ottobre a dicembre, per domandarsi come trasmettere oggi la memoria del passato e come costruire la memoria dell’oggi per le generazioni future. Memoria e storia si intrecciano con la pratica artistica, storie e vite attraverso la complessità del secolo breve come punto di partenza per riflettere sull’oggi. Senza lo studio e il ricordo del passato non si può capire il presente, né costruire il futuro.
I primi appuntamenti della rassegna sono due spettacoli teatrali che raccontano la Seconda Guerra Mondiale e La guerra dei Balcani secondo due prospettive molto differenti. Giovedì 20 ottobre, alle 21, presso l’ auditorium San Rocco, con ingresso libero e gratuito, andrà in scena in prima nazionale una produzione di Concentrico Factory: La Guerra di Baba Roga, monologo con Paolo Zaccaria, ispirato al libro scritto dal padre giornalista inviato di guerra Giuseppe Zaccaria, Noi Criminali di guerra. Un’indagine personale sulla Guerra dei Balcani di cui nel 2022 ricorre il trentennale. La guerra di Baba Roga è un reportage in forma di monologo, un’indagine sulle ragioni che possono scatenare l’oscenità racchiusa in ogni uomo e il pudore che spesso non ci permette di accettarla. Passando tra miti e leggende, lo spettacolo scava in un passato che abbiamo dimenticato troppo in fretta, mettendolo in relazione con la storia personale di chi racconta.
Il libro di Giuseppe Zaccaria, giornalista inviato di guerra per La Stampa che fu il primo europeo a descrivere gli orrori degli stupri etnici, è stato acquisito dal tribunale internazionale dell’Aja come prova dei crimini compiuti durante la guerra dei Balcani.
Mercoledì 26 ottobre, alle 21.30, (apertura porte ore 21 – costo 9 euro) il palco del Teatro Comunale ospiterà Uomo Calamita, un esperimento tra circo e letteratura ideato da Giacomo Costantini di Circo El Grito e Wu Ming 2.
Circo El Grito e Wu Ming Foundation incrociano nuovamente i loro sentieri in uno spettacolo di circo contemporaneo, illusionismo, musica e letteratura. Un supereroe assurdo che combatte l’assurdità della guerra, tra funambolismi del corpo e della lingua, in uno spettacolo che fonde i gesti di un circense con le frasi di un racconto e le note di uno spartito. Tra spericolate acrobazie, colpi di batteria e magie surreali, la voce dal vivo di Wu Ming 2 guida lo spettatore in una vicenda tra storia e fantasia, quella di un circo clandestino durante la seconda guerra mondiale.
La storia dell’Uomo Calamita è stata ispirata da quei sinti e rom che presero parte ad azioni di diverse brigate partigiane, ne costituirono almeno una e caddero in eccidi e rappresaglie. Nel mantovano si formò il battaglione I Leoni di Breda Solini formato unicamente da sinti italiani, fuggiti dal campo di concentramento di Prignano sul Secchia, dove erano stati rinchiusi nel settembre 1940. Di giorno svolgevano spettacoli, la notte compivano azioni di sabotaggio contro i nazifascisti.
Giacomo Costantini ha scoperto i propri poteri magnetici durante un tour in est Europa nel 2003. Lui non fa l’uomo calamita, lo è davvero: gli si attaccano i metalli al corpo. Per la creazione di Il Piccolo Circo Magnetico Libertario Wu Ming 2, Giacomo, Fabiana Ruiz ed altri componenti del Circo El Grito nel 2014 si sono sottoposti a diverse sedute di ipnosi eseguita da un Mesmerista esperto nel Magnetismo Animale.
Il calendario della rassegna, che continuerà durante i mesi di novembre e dicembre, è ancora in fase di aggiornamento, tra i prossimi eventi: Giovedì 1° dicembre, alle 21, in Auditorium San Rocco ci sarà il concerto di Nuovo Canzoniere partigiano + special guest. Perchè continuare a cantare? Il canto come veicolo di memoria e coesione sociale. Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti.
Sabato 3 dicembre interverrà la scrittrice e traduttrice Elvira Mujcic in due momenti: la mattinata sarà dedicata alle scuole superiori della città di Carpi mentre il pomeriggio è previsto un incontro aperto al pubblico. Ingresso libero e gratuito, luogo da definire.
Per informazioni: 338 2923478 – info@appenappena.it