Box Docce 2B, una storia iniziata 50 anni fa

Bruno Bonacini titolare della ditta Box Docce 2B di Soliera, dopo cinquant'anni di impegno e lavoro continuo e tenace, ha festeggiato mezzo secolo di attività e di successi commerciali.

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E’ sempre un’emozione  imbattersi in un uomo o in una donna del nostro territorio che, dal nulla, hanno saputo creare un’attività imprenditoriale che va per la maggiore, che è un fiore all’occhiello del made in Italy, che non conosce crisi: il classico self-made man, insomma, che si è fatto da solo  dimostrando intuito, genio creativo, voglia di fare e di lavorare.  E’ il caso di Bruno Bonacini titolare della ditta Box Docce 2B di Soliera: dopo cinquant’anni di impegno, di lavoro continuo e tenace, senza soste e magari senza ferie (come succedeva una volta), ha festeggiato mezzo secolo di attività e di successi commerciali.  Orfano del padre all’età di dieci anni, nato in una famiglia di contadini, ultimo di sei figli, il suo destino naturale doveva essere quello del contadino.  Ma, come spesso succede, la vita pone davanti all’uomo la necessità o la possibilità di scelte che, se attuate, allontanano dal passato e ci proiettano verso un futuro a volte sconosciuto. E Bruno Bonacini non ha avuto timore di operare una scelta diversa e ha imboccato il cammino più difficile, quello del lavoro in fabbrica e non nei campi, iniziando da apprendista, per diventare poi operaio e fabbro artigiano, fino a quando nel 1972 decise di mettersi in proprio,  iniziando una esperienza industriale sempre più esaltante con a fianco una compagna di viaggio ideale come ha dimostrato di essere la moglie Nella Turci.   E ora, dopo cinquant’anni, Bruno Bonacini  ha voluto riunire nel suo moderno stabilimento di Soliera trecento invitati tra rappresentanti, clienti, tecnici del settore, parenti, amici, in un festoso party allestito all’interno del suo salone-mostra, con l’accompagnamento musicale di un’orchestra e con l’offerta di specialità culinarie della cucina modenese proposte da un catering.  Mattatore della serata lo stesso padrone di casa Bruno Bonacini, affiancato dalla figlia Fiammetta e da altri stretti parenti, che lo hanno sommerso di affetto, attenzioni, elogi e di incitamenti a proseguire la sua fiorente attività industriale che continua ancora oggi con successi produttivi ed economici.

“Noi offriamo la nostra produzione di alta qualità alla cantieristica edile per un mercato di fascia medio alta ma creando anche, su richiesta, prodotti personalizzati – ha spiegato Bruno Bonacini nel suo commosso saluto rivolto ai presenti – e abbiamo arricchito il nostro palmares con la fornitura alle grandi compagnie navali dei nostri box docce ideati appositamente per le cabine delle navi da crociera. Il periodo attuale è complesso – ha aggiunto  Bonacini tra gli  applausi dei presenti affiancato dalla figlia Fiammetta – ma noi siamo abituati ad affrontare le avversità come è stato per la pandemia e ora con la guerra in Ucraina, perchè vogliamo essere sempre preparati ad ogni evenienza e vivere le crisi come opportunità per attuare utili cambiamenti, adottando soluzioni alternative ai problemi che si presentano. Mai arrendersi, mai deprimersi, ma andare avanti, impegnarsi  e guardare al futuro con fiducia e ottimismo, affrontando le difficoltà con coraggio. Questo è stato il mio  credo per tutta la vita e continuerà ad esserlo anche per il presente  e il futuro”.

Proiettato, aggiungiamo noi,  sulla figura della figlia Fiammetta e del nipote Nicolò già impegnati nelle attività aziendali.

Bonacini ha presentato al Salone Cersaie di Bologna le ultime creazioni di box docce raffinati e innovativi con profili e  accessori in vetro e cristallo, proseguendo nella metodologia aziendale che è quella della progettazione di modelli sempre nuovi grazie all’entusiasmo, alla fantasia e al suo spirito creativo, affiancato da un team di tecnici e operatori specializzati. Tutte caratteristiche che pongono l’azienda, che si avvale di un centinaio di dipendenti, come tra le più affidabili nel mercato internazionale del settore. E che ha arricchito il proprio bagaglio tecnico con un nuovo magazzino verticale completamente automatizzato capace di contenere 30mila pezzi in  pronta consegna ai vari reparti.   

Questo solierese di nome Bruno Bonacini fattosi da solo è da paragonare e affiancare dunque ai tanti altri nostri artigiani intraprendenti, coraggiosi,  intelligenti e creativi che hanno saputo creare aziende di tutto rispetto che sono il fiore all’occhiello nei vari settori produttivi modenesi, contribuendo al successo dell’industria italiana, soprattutto quella  della piccola e media impresa, la spina dorsale dell’economia italiana.

Per tutto questo Bonacini è stato insignito nel 2014 dal presidente della Repubblica Napolitano della onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica.

Cesare Pradella

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