“Basta un imprevisto e il Pronto Soccorso rischia di chiudere”. E’ uno dei passaggi chiave della lettera che il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, ha inviato in data 5 ottobre all’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini. Dimostrazione di quanto grave e preoccupante sia la situazione creatasi presso il Pronto Soccorso del Ramazzini dove da questo mese il turno di notte sarà coperto da un solo medico di guardia, anziché due.
“A una condizione di difficoltà per i numeri del personale nota da tempo, comune ad altre realtà, si aggiunge la sostanziale inefficacia dell’ultimo strumento messo in campo, vale a dire il reperimento di figure mediche somministrate tramite rapporto con la Cooperativa” scrive il primo cittadino.
Una situazione “assolutamente non sostenibile per un presidio emergenziale punto di riferimento di un bacino che supera i 100mila abitanti e che per numero di accessi (50mila) si assesta tra i primi nella rete ospedaliera provinciale”.
E poi la stoccata all’Ausl di Modena: “durante l’incontro con i vertici dell’azienda non sono stati proposti interventi di breve termine e questo ci fa pensare che la situazione in essere, con la presenza di un solo medico notturno perdurerà ben oltre il mese di ottobre. Insistiamo sulla necessità di vedere da subito provvedimenti urgenti e concreti”.
Il Pronto Soccorso di Carpi rischia di andare a gambe all’aria ed è intollerabile: “cosa succede se all’esiguità attuale della dotazione di medici del Ps si aggiungessero assenze legate a malattie e ai necessari turni di riposo? Basta un imprevisto e il Pronto Soccorso rischia di chiudere”, conclude nella sua lettera il sindaco Bellelli. Un rischio che non possiamo permetterci di correre.
Jessica Bianchi