Screening oncologici: la prevenzione che salva la vita

La popolazione modenese è molto attenta e aderisce con fiducia a tutti e tre gli screening ma bisogna fare ancora di più: questa è infatti la via fondamentale per diagnosticare precocemente alcuni tumori in fase iniziale. Ma occorre fare di più, insistendo su stili di vita sani, all’insegna di corretta alimentazione e movimento

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Ricordare a tutti, e con diversi linguaggi, che “la prevenzione può salvare la vita”: è l’obiettivo dell’Ottobre rosa, tradizionalmente dedicato alla promozione dello screening della mammella ma ormai esteso a tutti i programmi di screening aziendali, vale a dire anche collo dell’utero e colon-retto, tre percorsi, totalmente gratuiti, e rivolti a cittadine e cittadini di specifiche fasce di età. 

La popolazione modenese è molto attenta e aderisce con fiducia a tutti e tre gli screening ma bisogna fare ancora di più: questa è infatti la via fondamentale per diagnosticare precocemente alcuni tumori in fase iniziale, cioè quando non danno nessun sintomo, e anche lesioni pre-cancerose, garantendo un percorso completo di assistenza, sicuro, altamente qualificato e totalmente gratuito, che accompagna la persona dall’effettuazione del test di screening fino agli eventuali approfondimenti e, se necessario, ai successivi trattamenti di cura e follow-up. 

Allo stesso tempo, non si può dimenticare come uno stile di vita sano, che dia giusto spazio al movimento e si accompagni a una corretta alimentazione, sia fondamentale per ridurre il rischio di patologie, tra cui quelle tumorali. Per questo, gli eventi che animeranno il mese di ottobre saranno volti a incentivare queste “buone abitudini” nei cittadini modenesi. 

“Vorrei sottolineare con forza  – dichiara Romana Bacchi, Direttrice Sanitaria dell’Azienda Usl di Modena – che dobbiamo continuare a lavorare per favorire l’adesione agli screening e, da parte nostra, per offrire prestazioni di alta qualità su tutta la nostra rete provinciale. I cittadini modenesi si fidano di questi programmi e noi ogni giorno dobbiamo migliorarci per corrispondere a questa fiducia con la migliore assistenza possibile. Allo stesso tempo, come singoli e come comunità, dobbiamo capire che la prevenzione si fa anche attraverso i comportamenti quotidiani, adottando stili di vita salutari, a partire dal movimento e da una alimentazione equilibrata e corretta”.  

“La giornata di oggi – aggiunge Pasqualina Esposito, Referente provinciale degli screening oncologici – vuol essere un’occasione per noi per sensibilizzare ancora di più le donne sul tema della prevenzione e sull’importanza di aderire ai programmi di screening per combattere quelli che sono le forme tumorali più diffuse nella popolazione femminile: il tumore del collo dell’utero, il tumore alla mammella che rappresenta il tumore più diffuso ed è la prima causa di morte in Europa e il tumore al colon-retto, che è il secondo tumore per incidenza nelle donne e costituisce la seconda causa di mortalità per patologie oncologiche in Emilia Romagna, considerando l’intera popolazione maschile e femminile. Nella nostra provincia già a giugno 2021 avevamo recuperato e siamo tornati ai livelli di adesione pre pandemia, con valori di adesione al di sopra della media regionale, ma la vera sfida è quella di raggiungere l’adesione di tutta la popolazione target. Voglio ricordare che i programmi di screening oncologici sono dei veri e propri percorsi gratuiti che accompagnano la persona dall’esecuzione del test di primo livello fino agli esami successivi e i trattamenti se necessari, con un valore aggiunto: la persona non viene mai lasciata sola”. 

I tre percorsi

Screening mammografico: è prevista l’esecuzione della mammografia annuale per le donne di età compresa tra i 45 ed i 49 anni e ogni due anni per le donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni, con valutazione del rischio eredo-familiare dei tumori della mammella e dell’ovaio.

Nel corso del 2021 sono state quasi 97mila le lettere inviate al target di riferimento.

•Estensione (lettere inviate): 99,9% (media regionale del 99,1%)  

•Adesione: 74,3% (media regionale del 69,4%)

Nei primi sei mesi 2022 è stato raggiunto il 100% del target di riferimento, mentre l’adesione è salita al 76,1%. 

Screening al collo dell’utero: prevede l’esecuzione del Pap test, ogni tre anni, per le donne di età compresa tra i 25 ed i 29 anni e del test HPV, ogni 5 anni, per le donne di età compresa tra 30 e i 64 anni.

Nel 2021 le lettere inviate alla popolazione rientrante nella fascia di prevenzione gratuita sono state circa 35mila. 

•Estensione (lettere inviate): 99,4% (media regionale del 97,8%)  

•Adesione: 70,6% (media regionale del 63,3%)

Nei primi sei mesi 2022 sono rimasti stabili i dati: 99,5% l’estensione, 70,4% l’adesione.

Screening del colon retto: viene offerto ogni due anni a donne e uomini di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede l’esecuzione del test per la ricerca di sangue occulto nelle feci. 

Gli inviti spediti nel 2021 a donne e uomini rientranti nel target di riferimento sono stati poco più di 98mila. 

•Estensione (lettere inviate): 98,9%% (media regionale del 93,2%)  

•Adesione: 53,1% (media regionale del 50,6%)

Nei primi sei mesi 2022 l’estensione è rimasta stabile al 98,6% e l’adesione è cresciuta al 56,7%.