Caro energia, in arrivo bollette da capogiro: confermato un aumento per le famiglie del 110% in più rispetto all’anno scorso. Un’impennata del costo dell’energia elettrica, dal 1° ottobre, dovuta alla speculazione sui mercati, il perdurare della guerra in Ucraina e le divisioni in UE sul tetto del prezzo del gas e il mancato disaccoppiamento nella determinazione del prezzo dell’energia tra fonti fossili e rinnovabili.
Aumenti che confermano le previsioni IRCAF che sarebbero stati il doppio al kwh per le famiglie medie senza il posticipo eccezionale di Arera di rinviare il recupero tra il forte scostamento registrato dei costi reali rispetto ai costi preventivati per il trimestre scorso. Il PUN Prezzo medio unico nazionale è raddoppiato nel terzo trimestre rispetto al secondo, nonostante l’intervento del Governo con l’ennesimo Decreto Aiuti bis che ha riconfermato anche per il quarto trimestre di quest’anno l’azzeramento degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica e quasi del tutto anche in quella del gas, la riduzione dell’Iva sul gas per tutti i consumi al 5%, il rafforzamento del bonus energia.
Provvedimenti che sommati a quelli precedenti di fine 2021 e degli altri quattro trimestri di quest’anno sono del tutto insufficienti. Il Governo che si formerà nei prossimi giorni dovrà di nuovo drasticamente intervenire.
Il costo di un kw/h di energia nel domestico tutelato fino al 30 settembre riferito al consumo della famiglia tipo di 2700 kw/h è di 41,51 centesimi di euro al Kw/h, (di cui 31,17 centesimi il costo materia prima). Con l’ulteriore aumento delle tariffe, a 66,01 centesimi di euro al kw/h dal 1 ottobre (di cui 53,45 centesimi il costo materia prima), registreremo una spesa: per i primi tre trimestri pari a 872 euro che sommati all’aumento per il 4°trimestre di 450 euro, il totale ammonterà a 1322 euro per il 2022, con un aumento di 691 euro rispetto al 2021 pari al + 110%. Confrontando la spesa annua prevista per il 2022 con il 2020 l’aumento si attesterà a +173%.
La stessa proposta da parte di Arera indirizzata a Governo e Parlamento di posticipare la data del superamento della maggior tutela per il gas al 1 gennaio 2024 allineandola alla data per l’energia, va in direzione di un rafforzamento delle tutele per famiglie e imprese.
In un contesto drammatico con il rischio di insolvenza di molte società di vendita e delle famiglie, con ricorso al servizio di ultima istanza, la richiesta di proroga va nella direzione giusta di non aumentare il caos in un settore dove, nonostante gli obblighi di trasparenza a carico dei venditori nella fatturazione, milioni di famiglie saranno in difficoltà a controllare le proprie bollette (tra acconti e conguagli), che potranno diventare anche mensili ingenerando confusione negli utenti.