A partire dal 1° ottobre un’altra stangata si abbatterà su famiglie e imprese. Il caro bollette rischia di diventare una bomba a orologeria capace di compromettere la tenuta socio-economica del nostro Paese. L’aumento stimato, relativamente a luce e gas, è del 127% il che, in soldoni, si traduce in una spesa media di 3.920 euro a famiglia: 2.474 euro contro i 1.097 del 2021 e i 985 del 2020 per il gas e 1.446 euro (rispetto ai 631 e 483 degli anni precedenti) per la luce.
“Il Governo in carica – spiega Mauro Zanini, presidente di IRCAF, Istituto ricerche, consumo ambiente e formazione – sta studiando risposte da dare al Paese in un quadro in forte peggioramento ed esposto a una speculazione senza limiti. Parlare di risparmio dei consumi e di un piano di razionamento in piena campagna elettorale può sembrare impopolare ma è necessario parlare chiaro e in modo veritiero. Il tema dell’efficientamento energetico è fondamentale ma il Governo deve chiamare alla responsabilità tutta la società civile, dal sistema delle imprese alle famiglie, al terzo settore”.
Secondo le prime stime si dovranno ridurre i consumi del 7%: “altri Stati come la Germania ad esempio sta da tempo coinvolgendo i suoi cittadini, informandoli della necessità di tagliare i consumi del 15-20%. Anche l’Italia deve essere pronta. Tutti noi dobbiamo sapere a cosa andremo incontro. Ci aspetta un inverno difficile – prosegue Zanini – pesante. E’ inutile girarci intorno, all’appello mancano alcuni miliardi di metri cubi di metano. Basta tergiversare”.
E sa da un lato il presidente di Ircaf ribadisce la necessità “di riformare un mercato dell’energia ormai alle corde di fronte a una situazione internazionale disastrosa, scorporando la componente fossile da quella rinnovabile e, soprattutto, stabilendo un tetto per fermare la speculazione e la carenza di materia prima” dall’altro insiste sul versante dell’informazione. “Le famiglie devono essere preparate: il razionamento è un’ipotesi tutt’altro che inverosimile. Il piano di riduzione dei consumi sarà scalare, prima le aziende maggiormente energivore e via via gli altri comparti, fino alle case di tutti noi”.
Ma come inciderà tale taglio sulle vite di ciascuno di noi? Stando a uno studio previsionale dell’Enea, conclude Zanini, “per risparmiare circa 2-3 miliardi di metri cubi di gas dovremo ridurre la temperatura di un grado nelle abitazioni e negli uffici e posticipare di una o due settimane l’avvio degli impianti di riscaldamento. La coperta però resta corta”.
J.B.