Il prezzo del pellet è alle stelle e sul web le truffe corrono veloci

Un sacco standard da 15 chili costa tra i 9 e i 16 euro mentre nell’agosto dello scorso anno si aggirava intorno ai 5 euro. Molte famiglie che in questo periodo si approvvigionavano di pellet in vista della stagione invernale non sanno che fare: è più conveniente ordinarlo ora o aspettare, confidando che i prezzi si sgonfino?

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Il prezzo del pellet, il combustibile ricavato dal legno sempre più utilizzato per riscaldare le case in alternativa al gas, è letteralmente schizzato alle stelle. Un sacco standard da 15 chili costa infatti tra i 9 e i 16 euro mentre nell’agosto dello scorso anno si aggirava intorno ai 5 euro. Molte famiglie che in questo periodo si approvvigionavano di pellet in vista della stagione invernale non sanno che fare: è più conveniente ordinarlo ora o aspettare, confidando che i prezzi si sgonfino? Come per il gas, il cui prezzo è destinato ad aumentare ancora in autunno, vi è grande incertezza e preoccupazione.

L’elevato costo del gas ha spinto tante persone a ricorrere a un tipologia di riscaldamento basato sulle biomasse, per tentare di risparmiare, spesso anche con impianti obsoleti, inquinanti e non idonei che dovrebbero essere sostituiti”, commenta Marzio Govoni, presidente di Federconsumatori Modena.

Nelle ultime settimane il prezzo del pellet è aumentato notevolmente e le scorte si apprestano a finire. Per tale ragione, chi si ritrova tale sistema come unico impianto di riscaldamento deve prestare molta attenzione e deve correre ai ripari quanto prima.

Le cause di questi rincari sono molteplici. “Innanzitutto, l’aumento della domanda e, poi, la disponibilità del legno con il quale viene prodotto il pellet. Uno dei principali esportatori di legname infatti era la Russia e, in seguito al conflitto in Ucraina, i prezzi sono saliti alle stelle, sfiorando i 15/20 euro al sacco a seconda della qualità del prodotto. Insomma una vera e propria tempesta perfetta”, prosegue Govoni.

Un altro grave problema, denuncia il presidente di Federconsumatori Modena, è quello delle falsificazioni e delle truffe, soprattutto on line.

Già nel luglio scorso (per i dettagli vi rimandiamo al link https://temponews.it/2022/07/11/sequestrate-oltre-5mila-tonnellate-di-pellet-fuorilegge) erano state sequestrate dalla Guardia di Finanza oltre 5mila tonnellate di pellet da riscaldamento contraffatto e commercializzato in frode in un’operazione a largo raggio che ha interessato ben 40 province italiane. Denunciati 52 titolari di azienda, rivenditori, produttori, importatori e grossisti del settore.

“Oggi – spiega Govoni – occorre prestare grande attenzione ai prodotti commercializzati al di sotto dei 5 euro, qualora disponibili, poiché spesso non sono certificati e dunque possono rivelarsi dannosi per la salute e l’ambiente. Sapere cosa bruci, e di conseguenza cosa respiri e cosa liberi nell’aria, è una condizione imprescindibile. La situazione in cui ci troviamo è a dir poco disarmante: chi era abituato a comprare un sacco di pellet a 5 euro continua a ricercare la medesima faccia di prezzo ma il prodotto che acquista rischia di non essere sicuro”.

Con i costi di questo combustibile pressoché triplicati, inevitabilmente “molti cittadini saranno costretti a rinunciarvi e a ripiegare nuovamente sul gas ma in vista della stangata annunciata per ottobre si annuncia un inverno davvero difficile” conclude il presidente di Federconsumatori Modena.

Jessica Bianchi 

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