Il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda Usl di Modena è attivo, come ogni anno, per la prevenzione delle arbovirosi, le infezioni portate da insetti quali zanzare e pappataci, come Chicungunya, Dengue e West Nile virus. In particolare, negli ultimi giorni, è stata rilevata circolazione virale anche nel modenese – un 75enne di Modena ha contratto la West Nile o Febbre del Nilo ed è ricoverato mentre ad Albareto si sono registrati due casi di Dengue – e di conseguenza è stato innalzato il livello d’attenzione in particolar modo sul fronte West Nile virus.
“Il vettore della West Nile – spiega Giovanni Casaletti, direttore del Servizio di Igiene pubblica dell’Ausl di Modena – è la zanzara comune, quella che troviamo in giardino nelle ore serali e notturne o dentro casa per intenderci e in questa fase dell’anno il virus è presente in questi insetti e dunque occorre attivare delle misure puntuali per evitare di essere punti. In casa è importante tenere le zanzariere abbassate, usare i diffusori che sprigionano prodotti sgraditi e, specialmente la sera, quando usciamo, è importante proteggersi utilizzando repellenti cutanei, scegliendo abiti che non lasciano scoperte troppe parti del corpo ed evitando profumi e dopobarba. Meno ci facciamo pungere, più basso è il rischio di contrarre la West Nile”.
Ma quali sono i rischi connessi a tale patologia?
“Nella stragrande maggioranza dei casi – puntualizza il direttore – la malattia decorre in modo silente poiché il nostro sistema immunitario aggredisce il virus e lo combatte, in alcuni invece provoca sintomi simil influenzali con dolori a muscoli e ossa e febbre ma si risolve in modo autonomo. In pochissimi casi l’infezione può causare forme neurologiche che necessitano di ricovero ospedaliero per questo motivo nel periodo estivo esistono dei protocolli specifici e, a fronte di sospetti di meningoencefalite da West Nile i campioni di sangue e del liquor celebro spinale prelevati dal paziente vengono immediatamente processati da un laboratorio di riferimento al Sant’Orsola di Bologna per avere un rapido ritorno di informazione. In passato, in rari casi, e in persone molto debilitate e con patologie di base, l’infezione ha invece avuto un esito infausto”.
In questo momento invece la zanzara tigre, veicolo di Dengue, non rappresenta un pericolo. Finora infatti i casi sospetti o confermati hanno contratto l’infezione all’estero dove tale malattia è endemica. E’ comunque bene ridurre la possibilità di essere punti da queste fastidiosa zanzare, la cui attività è prevalentemente diurna.
“Per arginarne la diffusione e moltiplicazione – sottolinea Giovanni Casaletti, direttore del Dervizio di Igiene pubblica dell’Ausl di Modena – è necessario curare il proprio orto e giardino, evitandi ristagni d’acqua, e trattare i tombini con prodotti larvicidi; da un punto di vista strettamente sanitario però il rischio di essere infettati da una zanzara tigre qui non c’è”.
Quando si verifica un caso sospetto o confermato di Dengue o Chicungunya, fino al 31 ottobre, comuni e Ausl attivano la rete di sorveglianza e di pronto intervento: “a seguito di una segnalazione – prosegue il dottor Casaletti – viene avvisato il comune dove la persona risiede e lavora e nel raggio di cento metri da tali sedi, per tre notti di seguito, viene applicato un trattamento abbattente per uccidere le zanzare tigri e il giorno successivo dalla segnalazione nelle aree identificate dal comune personale specializzato esegue trattamenti porta a porta nelle aree verdi private per rimuovere eventuali focolai larvali attraverso l’applicazione di larvidici nei tombini e, tramite erogatori a spalla, trattamenti abbattenti per eliminare gli esemplari adulti. Qualora alcune zanzare avessero punto la persona infetta grazie a questi interventi si evita che possano pungerne altre estendendo l’infezione”.