Non è certo passato inosservato il sondaggio relativo alla valorizzazione commerciale del Centro storico di Carpi apparso sul sito del Comune. Un questionario ritenuto “offensivo” e “fuori luogo” dai commercianti. E dopo due giorni di accese polemiche sui social a intervenire, attraverso una nota stampa è Rosario Cardillo, professionista che ha redatto il questionario. Oltre a definirsi “molto dispiaciuto per le polemiche che il lancio del sondaggio ha suscitato”, Cardillo spiega come il suo intento fosse quello di “far emergere i livelli di affezione della residenza sia al Centro come luogo, sia alla rete commerciale, sia all’offerta e alla qualità professionale che la sostiene.
Le domande relative alla “cortesia” e all’accoglienza dei soggetti fragili sono anch’esse domande tecniche che, tra l’altro si ritrovano in tanti altri sondaggi promossi nei decenni scorsi, anche dalle Associazioni di Categoria.
Ho effettuato una ricerca nel mio archivio informatico e ho trovato almeno quattro questionari diversi che, nel tempo, ho utilizzato più volte in varie regioni italiane, nell’ambito di progetti simili, e non ricordo di aver mai suscitato polemiche ponendo il tema del “livello di cortesia” percepito.
È evidente come, trattandosi di uno dei fattori competitivi primari del piccolo commercio, la domanda sulla cortesia serva per verificare la percezione diffusa di tale modo di offrire il servizio commerciale, al fine, eventualmente, di potenziare le campagne di comunicazione finalizzate a sottolineare tale aspetto, come è stato fatto in passato, anche a Carpi, attraverso varie iniziative di comunicazione sul ruolo sociale dei negozi di vicinato.
Idem, per quanto riguarda l’attenzione verso i soggetti fragili, in questo caso allo scopo di dare voce anche agli anziani”.
Qualche ritocchino verrà comunque apportato: “cogliendo alcune osservazioni emerse, ho già suggerito la riformulazione della domanda relativa al rapporto negozi-crisi economica, ponendola in un modo diverso”.
Prima di lanciare il sondaggio sul sito comunale, la bozza del questionario, conclude Cardillo “è stata condivisa con i rappresentanti del commercio, in occasione di un incontro tenutosi in Pieve” evidentemente i toni del questionario non avevano destato in loro alcun dubbio…
“Questo questionario – aggiunge a sua volta Stefania Gasparini, vice sindaco – non vuole esprimere alcun giudizio sui singoli commerciali. Le domande poste, standard per sondaggi di questo tipo e sottoposte alle associazioni di categoria e a Carpi c’è, sono tese a capire quali sono i punti di forza da sviluppare e le criticità a cui mettere mano. Lungi dall’Amministrazione il voler giudicare gli esercenti, il tema è l’offerta merceologica del centro e la sua qualità. Tematiche queste emerse durante le interviste fatte e nei gruppi di lavoro. Per quanto riguarda invece il tema di come è stato fatto, ricordo che questo sondaggio non ha uno scopo statistico, bensì vuole coinvolgere la cittadinanza nella sua sua interezza a fini di consultazione. I dati raccolti varranno utilizzati all’interno del percorso di analisi in atto per la promozione commerciale del centro. Siamo convinti che questo sia uno strumento di partecipazione e valorizzaizone dell’opinione delle persone che vivono e frequentano il centro storico”.