Tornerà in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva la variante urbanistica che individua l’area per la realizzazione del nuovo ospedale: trascorso il periodo di sessanta giorni in cui i cittadini e gli enti potevano presentare le osservazioni, gli uffici comunali sono pronti con le controdeduzioni e il dispositivo è pronto per tornare in aula martedì 19 luglio. Dopodiché Ausl Modena potrà partire con la fase di progettazione esecutiva che porterà poi agli espropri: con la variante si individua nel piano particellare di esproprio l’area massima (comprensiva di 57mila metri quadri di struttura, strade, parcheggi e aree verdi) all’interno della quale si svilupperà il progetto e solo nella fase successiva del progetto esecutivo, quando si vedrà in modo puntuale quali saranno gli spazi che occuperà l’ospedale, si potranno definire le aree da espropriare.
Sono stati accolti gli aggiornamenti del piano particellare presentati dai privati e le osservazioni tecniche di Consorzio di Bonifica e Arpae.
Il Consorzio di Bonifica ha posto all’attenzione la questione dei due canali di scolo, Canale Ravetta e Canale Carpigiano, utilizzati per l’irrigazione delle aree agricole e che scorrono nella parte centrale dell’estratto catastale perché dovranno essere spostati all’esterno. Essendo di proprietà comunale il primo fosso e della Bonifica il secondo, la modifica delle acque di superficie non dovrebbe trovare ostacoli: si sta valutando se lasciarli a vista mantenendo una distanza di dieci metri per lato o se adottare la soluzione meno impattante del tombamento che permette di ridurre la distanza su entrambi i lati a 5 metri.
La relazione di Arpae, oltre a rilevare la necessità di spostare o interrare la linea di media tensione che attraversa l’area, dispone lo spostamento dell’antenna della telefonia. Il Comune ha recepito in toto la tabella di sintesi che contiene tutti gli indici di impatto ambientale e l’ha allegata alla delibera affinché da lì possa partire il progetto coi riferimenti da rispettare.
Dopo il vaglio in Sala consilare, l’atto con le scelte che guideranno la progettazione della nuova struttura, in capo all’Ausl, sarà pubblicato con un vincolo espropriativo di cinque anni, tempo massimo per dichiarare la pubblica utilità e procedere con l’emanazione del decreto di esproprio per acquisire le aree, quindi avviare i lavori del nuovo ospedale.
Sara Gelli