Negozianti pronti alla prova del pos

I più scontenti sono i tabaccai e i baristi: “l’aggio delle tabaccherie è molto basso nelle marche da bollo, nei biglietti dell’autobus, nelle ricariche, e così finisce che, a volte, la commissione del bancomat supera l’aggio”

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Negozianti, artigiani e studi professionali alla prova del pos. Dopo l’introduzione dell’obbligo di accettare i pagamenti con bancomat e carta di credito, con l’introduzione di sanzioni in caso di rifiuto (30 euro più il 4% della transazione), i più scontenti sono i tabaccai e i baristi (le interviste sono state realizzate da Guglielmo Trupo)

“Per noi è uno svantaggio nel senso che avendo dei margini di guadagno fissi, questi vengono detratti dal nostro guadagno. L’aggio delle tabaccherie è molto basso nelle marche da bollo, nei biglietti dell’autobus, nelle ricariche, e così finisce che, a volte, la commissione del bancomat supera l’aggio. Se noi non pagassimo le commissioni andrebbe benissimo, come succede all’estero”

Nei bar contano sul buon senso dei clienti. “Non l’ho presa benissimo – dice il titolare di un esercizio – perché avendo le transazioni quando il cliente paga un caffè o una bottiglietta d’acqua vado a rimetterci”.

Introdotta per contrastare l’evasione fiscale la misura era prevista per il 1 gennaio 2023 ma la sua entrata in vigore è stata anticipata di sei mesi dal decreto Pnrr.

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