Una nuova donazione contribuisce a rafforzare il ruolo della struttura complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Azienda USL di Modena diretta dal dottor Mauro Manno quale centro di riferimento nazionale per l’asportazione di lesioni neoplastiche del colon con tecnica di dissezione sottomucosa.
Grazie alla generosità dell’Associazione Amici del Fegato APS di Carpi, non nuova a donazioni alla sanità locale e in particolare in ambito gastroenterologico, all’Ospedale Ramazzini di Carpi è giunto un nuovo colonscopio, dalle caratteristiche uniche e innovative: dalle dimensioni ridotte, lo strumento presenta una flessibilità maggiore rispetto ai modelli tradizionali, con un distale a più ampio raggio che consente di intervenire anche in zone più difficilmente raggiungibili, con vantaggi sia per l’operato del professionista sia per la riuscita dell’intervento.
Il nuovo colonscopio è infatti utilizzato per l’asportazione di polipi adenomatosi, quindi lesioni cancerose, rilevati in sede di colonscopia. Grazie alle sue peculiarità, lo strumento facilita l’esecuzione della dissezione sottomucosa, una tecnica complessa di resezione endoscopica che consente la rimozione della neoplasia in un unico blocco e in maniera integrale e risolutiva. Per questo particolare intervento l’équipe del dottor Manno è tra i principali riferimenti a livello nazionale. Sono circa 50 gli interventi di questo tipo eseguiti ogni anno nelle sale operatorie endoscopiche del Ramazzini, accogliendo pazienti non solo del territorio provinciale ma provenienti da tutta Italia.
Tra le caratteristiche che rendono unico il colonscopio donato, la differente colorazione dei polipi che consente una migliore caratterizzazione (benigna, pre-cancerosa, cancerosa o invasiva) e una migliore visibilità in caso di sanguinamento, in grado di riconoscere il vaso interessato e consentire un intervento coagulativo più preciso, quindi con meno complicanze per il paziente.
La dissezione sottomucosa, che permette di evitare l’intervento chirurgico, è eseguita su indicazione dello specialista in regime ambulatoriale, in day hospital o in regime di ricovero ordinario in base alle condizioni cliniche e alla provenienza del paziente.
“Oltre 14 anni fa per imparare questa tecnica complessa ho partecipato a un training specifico in Giappone, paese in cui è stata inventata – spiega Mauro Manno –, per poi effettuare la formazione di tutta l’équipe e diventare così centro di riferimento per tutta Italia. Oggi con questo nuovo colonscopio di ultima generazione possiamo eseguire la tecnica più agevolmente e soprattutto con risultati migliori per il paziente. Quindi non posso che essere grato agli Amici del Fegato per la generosità e l’attenzione che ci hanno dedicato anche questa volta”.
“Siamo particolarmente contenti di poter consegnare questo nuovo strumento all’Endoscopia del Ramazzini – sottolinea Adamo Neri, Presidente degli Amici del Fegato –, frutto della generosità dei nostri volontari e di tanti privati che tramite le iniziative promosse, come pranzi e la sfilata di abiti da sposa in Teatro Comunale a Carpi, hanno contribuito alle raccolte fondi dedicate. Continueremo a promuovere iniziative analoghe per supportare i vari progetti che come associazione portiamo avanti sul territorio”.
“Da sempre gli Amici del Fegato sono al fianco dell’Azienda USL nella lotta alle patologie epatiche tramite donazioni che consentono di potenziare il parco tecnologico a disposizione dei professionisti – ricordano Stefania Ascari, Direttore sanitario del Ramazzini, e Francesco Casulli, rispettivamente Direttrice del Distretto di Carpi –: solo per ricordarne una, nel 2020 l’Associazione aveva dotato l’ecografo in uso all’équipe del dottor Manno di un software e due sonde grazie a cui è possibile effettuare ecografie con l’elastografia, una metodica diagnostica che misura l’elasticità di un organo e che trova ampio utilizzo nelle malattie del fegato. Oggi questa nuova donazione che ci riempie di orgoglio e per la quale ringraziamo di cuore tutti i volontari e i sostenitori degli Amici del Fegato”.