Il piano industriale di Bper 2022-2025 prevede di realizzare un utile netto di 800 milioni a
fine piano, con un ritorno sul capitale tangibile (rote) superiore al 10% e un payout ratio (percentuale di utile destinata a cedola) del 50% nel 2025. Prevista nel corso del quadriennio la distribuzione di dividendi per almeno un miliardo di euro e il mantenimento di “un’elevata solidità patrimoniale”, attraverso un indice Cet1 fully phased superiore al 13%. Il percorso di riduzione degli npl verrà accelerato con un mix di azioni industriali e cessioni, con l’obiettivo di arrivare a fine piano con crediti deteriorati lordi al 3,6%.
3.300 uscite e 1.450 assunzioni, chiude 600 filiali
Sul fronte del personale il piano industriale di Bper prevede l’uscita di 3.300 risorse a fronte
di 1.450 assunzioni e un ridimensionamento della rete di filiali, con la chiusura entro il 2024 di 600 sportelli (di cui 140 già realizzate), pari al 29% del totale delle filiali alla fine dello scorso anno. Lo si legge in una nota.
Montani, obiettivi ambiziosi ma alla nostra portata
“Il Piano Industriale 2022-2025 approvato dal cda, delinea una nuova fase di sviluppo del Gruppo Bper Banca con obiettivi ambiziosi ma che sappiamo essere alla nostra portata, facendo leva sui ragguardevoli risultati raggiunti oggi in termini di miglioramento del posizionamento competitivo, redditività e qualità del credito”. Lo afferma l’amministratore delegato di Bper, Piero Luigi Montani, commentando il piano industriale.
“L’utile netto atteso al 2025 pari a circa 800 milioni di euro, sarà raggiunto grazie al potenziamento delle nostre fabbriche prodotto nei business strategici del Gruppo rafforzando il nostro modello di banca multi-specialista, con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la componente commissionale all’interno dei ricavi. Saranno cedute le attività
non-core, tra cui la piattaforma di gestione degli NPL che ci consentirà di fare ulteriori significativi progressi nell’attività di derisking, raggiungendo un NPE ratio lordo stabilmente sotto il 4% per tutto il periodo di Piano”, spiega Montani. “Sottolineo, inoltre, che la crescita della redditività complessiva sarà supportata dalle importanti sinergie derivanti dall’integrazione di Banca Carige, che abbiamo quantificato in oltre 150 milioni lordi a regime, a conferma dei solidi presupposti industriali alla base dell’operazione”.
“L’aumento degli utili – prosegue Montani – sarà accompagnato da un incremento della remunerazione agli azionisti, con un payout ratio al 50% nel 2025 e un monte dividendi pari a circa 1 miliardo di euro che verranno distribuiti nell’arco di Piano, mantenendo al contempo una solida posizione patrimoniale. Il raggiungimento dei target sarà reso possibile anche dalle importanti leve di sviluppo previste per i dipendenti del Gruppo”.