Tre giovanissimi talenti della musica rock selezionati tra ventimila candidati da tutta Italia per rappresentare l’Emilia-Romagna al prestigioso concorso per band emergenti. Uno stile votato all’originalità e alla qualità, capace di rapire il pubblico. Sono i Kablammo: Caterina Bacchelli, in arte Katy Bi, voce e a volte seconda chitarra, di Rovereto sul Secchia; Pietro Accorsi, classe ’99 di Reggiolo, batteria e percussioni e Sebastiano Reggiani, classe ’95 di Luzzara, basso e cori. Insieme sono entrati a far parte della rosa dei nove partecipanti selezionati per rappresentare la nostra regione alla 35esima edizione di Sanremo Rock, ‘costola’ del Festival della Canzone Italiana.
Quando nascono i Kablammo e qual è il significato del nome?
Pietro: “la nostra band è nata ufficialmente nell’autunno del 2018, in seguito al 4° campus estivo di musica d’insieme organizzato dai musicisti Marco Formentini (chitarrista di Lucio Dalla) e Cesare Barbi (batterista dei Ladri di Biciclette). All’inizio eravamo solo io, Katy e il nostro chitarrista, poi abbiamo conosciuto Seba e gli abbiamo chiesto di entrare nella band. Alla fine del 2021, dopo l’uscita dal gruppo del nostro chitarrista, noi tre abbiamo deciso di portare avanti il progetto collaborando con musicisti esterni sia per i live che per le incisioni”.
Katy: “deriva dal titolo dell’album omonimo della band irlandese Ash. Nello slang americano rimanda a qualcosa di esplosivo o spettacolare e questo è l’effetto che vogliamo portare sul palco”.
Come è nata l’idea di partecipare a Sanremo Rock 2022?
Seba: “visto che ci piace esibirci dal vivo, abbiamo deciso di provare a partecipare a dei contest per metterci alla prova. Sanremo Rock è il primo contest a cui ci siamo iscritti.
In realtà non ci sono stati dei provini fisici. La selezione per accedere alle finali regionali è avvenuta mandando del materiale direttamente alla giuria. Noi abbiamo scelto di inviare il nostro inedito perchè volevamo essere giudicati sul nostro lavoro originale piuttosto che su una cover. Sapevamo di aver fatto un buon lavoro, ma non eravamo sicuri di farcela, anche perchè sarebbero passati solo nove artisti per ogni regione su ventimila candidati da tutta Italia”.
Con quale brano siete in gara e di cosa parla?
Katy: “il nostro primo inedito è un brano in inglese e si chiama W.o.i. (Weight of inconsistency), che tradotto significa il peso dell’inconsistenza. Il testo del pezzo è stato scritto da me, mentre la musica e l’arrangiamento sono stati fatti dai ragazzi insieme a Marco Formentini nello studio Music Inside di Rovereto.
Con questa canzone volevo parlare della sensazione di disagio, sopraffazione e pesantezza che proviamo quando qualcosa dentro di noi non va, di quel peso che affossa la nostra anima e che solo noi possiamo sentire, mentre dall’esterno non si vede. Di questo primo singolo abbiamo anche girato un videoclip presso Villa Raisi-Ghirardini a Medolla con l’aiuto di Lorenzo Magnanini (Director), Debora Intile (Stylist e Assistant Director) e Peter Abraham (Assistant Director)”.
In estate i Kablammo si esibiranno dal vivo alle finali regionali del festival in cui, dei nove finalisti scelti per ogni regione, solo tre accederanno alle finali nazionali di Sanremo Rock, che si terranno a settembre al teatro Ariston di Sanremo.
Cosa rappresenta per voi questa opportunità?
Pietro: “andremo avanti senza concentrarci troppo sulla vittoria ma pensando in primis a divertirci in modo da far divertire anche i giudici e il pubblico.
Indipendentemente dal risultato penso che sarà una bellissima esperienza. Se dovessimo addirittura vincere sarebbe un ottimo trampolino di lancio per il futuro”.
Seba: “con questa occasione spero che potremo crescere come musicisti, anche perchè sentiremo il parere di diversi ed importanti esperti, inoltre mi piacerebbe se sempre più persone iniziassero ad ascoltare la nostra musica”.
Chiara Sorrentino