Basta con le vecchie lotte ideologiche, ‘a nuttata è passata, guardiamo avanti

Volendo portare a casa il risultato della revoca della cittadinanza a Benito Mussolini, sarebbe bastato coinvolgere le forze d’opposizione sensibili al tema in un percorso di condivisione della delibera che è entrata nell’aula del Consiglio comunale senza il numero di voti favorevoli alla sua approvazione.

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Di tutto questo la città avrebbe fatto veramente a meno, in tutti i sensi.

Volendo però portare a casa il risultato della revoca della cittadinanza a Benito Mussolini, sarebbe bastato coinvolgere le forze d’opposizione sensibili al tema in un percorso di condivisione della delibera che è entrata nell’aula del Consiglio comunale senza il numero di voti favorevoli alla sua approvazione.

“Condividere il percorso per arrivare insieme alla delibera avrebbe potuto farci crescere” ha detto Anna Colli di Carpi Futura.

Il Sindaco Bellelli e il PD, a cui Lorenzo Paluan ha attribuito la “sindrome dell’autosufficienza”, hanno optato per la prova di forza rivelando che “più che di liberarsi da questa vergognosa cittadinanza, cercavano (di nuovo) di far vedere quanto loro fossero i buoni contro tutto il resto dei cattivi” è la lettura di Paluan, per il quale il risultato è stata questa uscita del Sindaco e del PD contro tutti quando si sarebbe potuta gestire meglio concordando con gli altri gruppi consiliari, Fratelli d’Italia esclusi, magari in tempi meno sospetti, un percorso comune, ma “questo richiederebbe sostiene Paluan – la capacità di riconoscere ad altre forze la dignità di interlocutore, cosa che al fu partitone di Carpi non è mai riuscita”.

Così i consiglieri d’opposizione sono usciti dall’aula al momento della votazione dopo l’ennesimo dibattito di tipo ideologico in cui il Consiglio comunale ha fatto quello che fa da sempre: si è diviso, ha strumentalizzato, ha discusso in modo non costruttivo. Una scelta scontata per Fratelli d’Italia o Lega, ma non per Carpi Futura e Movimento Cinque Stelle determinanti nel momento della votazione.

“Cosa hanno portato alla città queste discussioni? Come possono i carpigiani avere bisogno di questo dibattito se non ci può far crescere in democrazia e discernimento critico? Aprire uno spazio per il confronto prima di arrivare in Consiglio poteva essere un modo partecipato e nuovo”. Nel suo intervento Anna Colli di Carpi Futura ricorda la mozione della lista civica (bocciata dalla maggioranza) in cui si chiedeva di coinvolgere tutti i consiglieri nelle celebrazioni del 25 aprile, “io da cittadina mai mi sarei aspettata una bocciatura a questa nostra mozione. La cosa che chiedo al Sindaco è di non far diventare questo dibattito un post che semplifica la realtà e la banalizza. Meritiamo di più”.

Terminato il dibattito, sarà a un post su Facebook che il Sindaco affiderà il suo commento stigmatizzando in poche righe la scelta dei consiglieri d’opposizione.

Eros Gaddi del Movimento Cinque Stelle ha rievocato il dopoguerra quando chi stava costruendo una cittadinanza alternativa a quella fascista, una comunità liberale e democratica, non si pose il problema di revocare la cittadinanza “con un gesto di grande valore simbolico, come dite, e crediamo non lo abbiano fatto perché pensavano che la società alternativa a quella fascista fosse realizzabile senza mortificare coloro che avevano, sbagliando, creduto al progetto fascista. Fu quella degli amministratori carpigiani una scelta politicamente corretta che evitò di inasprire gli animi e di creare ulteriori conflittualità”.

 

Ne avremmo fatto a meno e speriamo sia stato l’ultimo teatrino. Siamo pronti a superare le vecchie ideologie per guardare avanti, a dialogare per creare spazi di lettura critica, a occuparci dei problemi reali?

Sara Gelli

 

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