Caro carburanti: l’aumento senza freni mette a rischio i conti di Seta?

Agli attuali prezzi di mercato il maggior costo per Seta nel 2022 è stimato in oltre 9 milioni di euro (+75% rispetto al 2021).

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L’aumento continuo e sostenuto dei costi energetici che si sta verificando nelle ultime settimane rischia di avere un impatto rilevante sui conti delle aziende di trasporto pubblico. La situazione desta viva preoccupazione, come conferma Antonio Nicolini, presidente di SETA: “L’aumento del costo dei carburanti (nella fattispecie: gasolio, metano, GPL ed elettrico) nelle ultime settimane sta avendo una dinamica ormai fuori controllo, con percentuali rispetto agli anni passati addirittura in doppia o tripla cifra. I nostri fornitori già stanno applicando tali aumenti, con livelli esponenziali nelle ultime 2-3 settimane. E’ un problema molto serio, che riguarda l’intero settore del trasporto pubblico in Emilia-Romagna. Se i prezzi dei carburanti manterranno a lungo questa tendenza, nel 2022 stimiamo maggiori costi per oltre 9 milioni di euro rispetto al 2021, con un aumento percentuale del 75%. La voce “Consumi di materie prime”, infatti, incide mediamente sul bilancio dell’azienda per circa 11-12 milioni di euro. E’ inevitabile che tali variazioni di prezzo incidano significativamente sui nostri conti”.

Per il momento l’erogazione del servizio nei tre bacini provinciali serviti dall’azienda (Modena, Reggio Emilia e Piacenza) non è a rischio. “Pur in questa condizione di forte difficoltà – sottolinea Nicolini – SETA è impegnata a garantire la piena regolarità delle corse previste. Tuttavia, è evidente che il protrarsi di tale situazione potrebbe provocare ricadute importanti a danno degli utenti. In particolare, potrebbero essere a rischio i servizi aggiuntivi fino ad oggi garantiti dagli operatori privati, che ci hanno già segnalato di essere in forte difficoltà ed alcuni di quali rischiano di trovarsi in condizioni economicamente insostenibili. Non sono invece previsti, per ora, aumenti delle tariffe di biglietti ed abbonamenti, che vengono stabiliti dagli Enti pubblici territorialmente competenti”.

Il parco mezzi di SETA conta circa 800 autobus: per il 79% è composto da mezzi a gasolio, per il 12% da bus a metano e per il 3% da mezzi elettrici (25 filobus a Modena e 2 bus full electric a Piacenza). “A Reggio Emilia – sottolinea Francesco Patrizi, Amministratore Delegato di SETA – è inoltre presente un consistente flotta urbana (40 mezzi) alimentata a GPL, carburante per il quale si stanno verificando importanti difficoltà di approvvigionamento a causa dell’indisponibilità da parte dei fornitori, che stanno letteralmente disertando le nostre gare”. Il gasolio è quindi il carburante prevalente, in particolare nel servizio extraurbano, con circa 7 mln di litri/anno complessivi. A seguire vi è il GPL con oltre 2 mln di litri/anno, quindi il metano con circa 1,8 mln kg/anno, ed infine l’energia elettrica per circa 1,2 mln di Kw/anno.

SETA e le altre aziende di trasporto pubblico dell’Emilia-Romagna hanno espresso la propria preoccupazione alla Regione: “E’ evidente – afferma Antonio Nicolini – che le attuali dinamiche che stanno alterando le normali logiche di mercato siano dovute solo in parte alle tensioni geopolitiche internazionali, mentre importanti responsabilità vanno ascritte anche ad ingiustificate manovre speculative. Il nostro auspicio è che vengano attivati, rapidamente ed in misura significativa, provvedimenti di contenimento. Sappiamo che il quadro generale e le criticità sono ben presenti a livello regionale e che le problematiche del settore sono all’attenzione dei tavoli nazionali anche per attese decisioni da parte del Governo”.

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